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Silvia Romano cita il Corano su Facebook: "Che cosa diventerà il tuo nemico"

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Per rispondere al messaggio  di una sua amica d'infanzia, Silvia Romano ha citato in un post su Facebook un capitolo del Corano. Lo scrive il Corriere della Sera che cita come e perché la ragazza sappia in pratica a memoria tutto il libro. Il quotidiano ricorda le cirocstanze traghiche che l'ex volentaria ha vissuto. La ragazza ha studiato il testo sacro per un anno e mezzo durante la prigionia, avendo a disposizione solo quel libro. È arrivata a sapere interi versetti a memoria. Sul web la Romano ora scelto di citarlo. E insiste su un punto: invita ad "usare la bontà contro la cattiveria". E ancora, scrive: "Colui dal quale ti divideva l'inimicizia, diventerà un amico affettuoso". Queste le parole usate da Aisha, la cooperante milanese di 25 anni rapita in Kenya nel novembre 2018 e rimpatriata il 10 maggio. Si tratta del suo primo messaggio diretto: aveva già citato il Corano ma rispondendo a un messaggio della comunità musulmana italiana. E più che di parole, per la verità, si tratta di versetti coranici, come lei stessa ha tenuto a precisare: "Il Corano, capitolo "Esposti chiaramente", verso 34-35".

 

 

Nei giorni scorsi la cooperante, come accennato sempre su Facebook, ha anche ringraziato le autrici di due riflessioni sul suo caso: la prima era della mediatrice culturale e artista Latifa Benharara ("L'unico velo da contrastare è quello dell'ignoranza"), l'altra scritta in inglese e pubblicata sul blog Security praxis ("Benvenuta a casa, nella tana del leone"). Dopo pochi giorni dal ritorno a casa Silvia aveva già scritto un primo messaggio: non si curava degli hater, ma si rivolgeva a tutti gli altri e li ringraziava per l'affetto ricevuto, "il peggio per me è passato". Nel post faceva riferimento anche al velo e al jilbab verde che aveva voluto tenere indosso per il giorno del rientro in Italia: "Non vedevo l'ora di scendere da quell'aereo perché per me contava solo riabbracciare le persone più importanti della mia vita, sentirne il calore e dire loro quanto le amassi, nonostante il mio vestito". Intanto, su vari fronti, continua l'inchiesta. Gli inquirenti stanno passando al setaccio il materiale sulla onlus Africa Milele per cui Silvia faceva la volontaria in Africa e stringono il cerchio per individuare gli hater.

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