Sempre più minori scomparsi: decuplicati negli ultimi dieci anni
«Il numero dei minori italiani da rintracciare, di recente, ha subìto un incremento». Sono parole tratte dalla 22ª relazione del Commissario straordinario per le persone scomparse del ministero dell'Interno. Stando al grafico proposto, dal 2010 al 2019 le denunce per scomparsa sono raddoppiate, passando da quasi 1.490 a circa 3.000 all'anno, con una tendenza che rimane costante, con lievi flessioni, fin dal 2014.
Sconvolgente è però come i minori rimasti "da rintracciare" siano quasi decuplicati: dalla cinquantina di casi del 2010 siamo arrivati ai circa 490 del 2019, senza inversioni di tendenza. Il forte incremento del fenomeno si è avuto intorno al 2014, anno clou, che il documento istituzionale cita in relazione alle denunce per scomparsa dei minori stranieri aumentate, si dice, per «gli arrivi di migranti sulle nostre coste dal 2014 in poi"» Non sappiamo se l'incremento delle sparizioni anche di minori italiani possa essere direttamente collegato con l'aumento degli arrivi di migranti, ma il periodo coincide e la questione meriterebbe un approfondimento.
PAESE DI TRANSITO
Le denunce per scomparsa di minori stranieri, dal 2014 al 2019, variano dal doppio al quadruplo rispetto a quelle per i minori italiani. Il ministero del Lavoro conferma che, nel solo mese di marzo, nonostante le misure di isolamento, sono spariti dai centri di accoglienza 61 minori stranieri. Spiegano dall'ufficio del Commissario che molti di questi ragazzi arrivano in Italia come Paese di sosta e transito: scappano dunque dai centri di accoglienza per poi ricongiungersi alle loro famiglie nel Nord Europa. Vi sono anche dei casi in cui il migrante dichiara una minore età senza averla effettivamente, e anche questo va considerato. Tendenzialmente, i minori stranieri sono maschi e abbastanza grandi, mentre quelli italiani, equamente suddivisi tra maschi e femmine, sono ben più giovani. La relazione tecnica sostiene inoltre che la gran parte dei minori italiani viene ritrovata dopo breve tempo. Le romanzesche "fughe da casa" di una volta sembrano ormai un fenomeno scomparso anche perché, rispetto ai minori stranieri, quelli italiani, più giovani, sono anche meno capaci di orientarsi e adattarsi. Dall'ufficio del Commissario si apprende inoltre che un motivo scatenante delle scomparse è legato, di solito, più che a contrasti con la famiglia, a fenomeni di cyber-bullismo.
Per questo motivo, il ministero dell'Interno ha varato campagne informative dedicate al mondo scolastico. E i minori italiani che non vengono ritrovati, che sono sempre di più? Che fine fanno? Secondo Don Fortunato Di Noto, fondatore dell'associazione "Meter" che da trent' anni si occupa di abuso sui minori, si tratta di un problema sottostimato: «Quali risorse ha un bambino o un preadolescente italiano per mantenersi da solo? Molto poche. Ne consegue che quelli che non vengono uccisi possono finire anche in circuiti di adozioni illegali, sfruttamento sessuale o persino in quello del traffico d'organi, così come succede, del resto, anche per i minori stranieri. Il problema della pedofilia e della pedopornografia è in costante crescita in tutto il mondo: un fenomeno talmente orribile che, per la sua inaccettabilità, viene tenuto ai margini del dibattito e spesso relegato nei "complottismi" dallo strisciante negazionismo sugli abusi. Eppure, io stesso ho presentato, presso l'ultimo convegno degli esorcisti a Roma, del materiale documentario (riportato dalle cronache) con video e foto di bambini, perfino di neonati, abusati sessualmente e utilizzati per violenti rituali occulti. Non si tratta di leggende, ma di fatti documentati. Questo tipo di crimine è ormai globalizzato e le forze dell'ordine che si dedicano a questo problema necessitano di ulteriori risorse anche per avere una maggiore interoperabilità con le polizie degli altri Paesi».
INFANZIA AGGREDITA
Per quanto le fiabe, fin da secoli, mettano metaforicamente in guardia i bambini dall'orco o dal lupo cattivo, negli ultimi anni si registra in tutto il mondo una inaudita forma di aggressione ai diritti dell'infanzia anche a livello culturale e giuridico. Questa viene condotta persino pubblicamente su blog e siti definiti "pedofili virtuosi", contro i quali l'associazione Meter si batte dal 1995. Oltre alla pratica dell'utero in affitto (illegale in Italia) che già si è prestata ad abusi e a casi-choc come l'abbandono di figli nati con la sindrome di down, o al loro "stoccaggio in magazzino" (si veda il recente caso ucraino), si registrano in vari Paesi movimenti, petizioni, studi e sentenze volti ad abbassare l'età legale per i rapporti sessuali con adulti. L'Olanda è in prima fila: dopo la nascita del partito olandese PNVD, definito "partito dei pedofili" perché ha proposto di abbassare a 12 anni l'età del consenso riguardo ai rapporti sessuali e di depenalizzare la pedopornografia, nel 2013 la Corte d'Appello olandese di Arnhem ha salvato il gruppo "Stitching Martijn", che propone la liberalizzazione dei contatti sessuali tra adulti e minori.
Nel Regno Unito, l'avvocato per i diritti civili Barbara Hewson propone di portare il limite del consenso per atti sessuali di minori con adulti a 13 anni. L'American Psychiatric Association (APA), prima della rettifica, aveva declassato la pedofilia da "malattia" a "orientamento sessuale" nel Manuale dei disturbi mentali. Vi è poi lo studio pubblicato sull'americano Psyichological Bulletin in cui si dice che «le classificazioni scientifiche dei comportamenti sessuali devono prescindere da criteri di ordine legale e morale», e definisce « modeste» le conseguenze derivanti dagli abusi sessuali subiti da minori. Tratto comune di queste battaglie pro-pedofilia è quasi sempre l'inno alla libertà e all'"amore", il rifiuto della morale tradizionale e l'intento di "legalizzare per contrastare il fenomeno".