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Gioele Mondello e Viviana Parisi, il carabiniere che ha trovato i resti: "Ho ragionato come un bimbo rimasto solo nel bosco"

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"Ho ragionato come un bambino di 4 anni". È straziante il racconto di Giuseppe Di Bella, l'uomo che mercoledì mattina ha ritrovato i resti di Gioele Mondello, il figlio di Viviana Parisi di cui si erano perse le tracce dallo scorso 3 agosto, il giorno dell'incidente d'auto sull'A20 Messina-Palermo all'altezza di Caronia. Ex brigadiere dei carabinieri, 66 anni, Di Bello è esperto di questi luoghi e si è presentato come volontario per cercare il bimbo. "È stato un dono di Dio", ha detto dopo aver individuato i poveri resti di Gioele, a 400 metri dal traliccio dove l'8 agosto era stato rinvenuto il cadavere di Viviana.
 

 

 

"Sono molto pratico di questa montagna - ha spiegato il Corriere della Sera -. La zona è impervia. In basso è tutta macchia mediterranea e rovi fitti, ma salendo diventa più problematico". "Uno deve ragionare come un bambino di 4 anni - ha proseguito -. Trovandosi solo, se la madre fosse morta prima, e con le tenebre, il bambino guarda la luna, tenta di ascoltare un rumore, cerca di notare una luce. Si allontana. Non torna certo verso l’autostrada perché ha subìto un trauma, visto che c’era stato un incidente". L'autopsia cercherà di stabilire se Gioele sia morto prima o dopo Viviana, un dettaglio tanto importante quanto sconvolgente. Se fosse morto prima, prenderebbe piede l'ipotesi dell'omicidio-suicidio, se fosse morto dopo quella della fatalità, una caduta o un'aggressione di animali selvatici a madre e figlio, che si erano avventurati nella boscaglia a margine dell'autostrada dopo l'incidente, probabilmente a causa dello stato di choc in cui poteva versare Viviana. "Ci sono molti maiali selvatici di proprietà - conclude il carabiniere, confermando l'ipotesi dell'aggressione da parte di animali -, ma non tutti vengono presi e quelli che rimangono allo stato brado per uno, due anni diventano selvatici. Possono attaccare l’uomo, in particolare le scrofe se hanno i cuccioli e sentono il rischio, sono pericolosi".

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