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Nicola Porro su omicidio Willy Monteiro: "La cugina ha strumentalizzato la morte del ragazzo"

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La cugina di Willy Monteiro, 21enne ucciso in una rissa a Colleferro, ha strumentalizzato la morte del ragazzo. A pensarla così è il giornalista Nicola Porro in riferimento a una lettera scritta dalla donna sul Corriere della Sera. Il passaggio in questione è quello in cui la cugina di Willy, capoverdiana, parla di una trasmissione sull'integrazione, Nonsolonero, da lei condotta su Rai 2 per sei anni.

 

 

 

 

Poi nel 1994 col governo Belrusconi il programma viene tagliato. Nell'articolo sul Corriere la donna scrive: "Fu la nostra morte mediatica. Tutto il lavoro svolto in quegli anni per contrastare l'immagine negativa dell'immigrazione, venne cancellato con un semplice no. Gli immigrati ritornarono come prima solo nelle pagine di cronaca scandalistica e di cronaca nera.  Oggi mi chiedo, e la domanda la rivolgo al primo ministro Conte: cosa succederà dopo il funerale di Willy? Dopo che le luci dei media si saranno spente sul caso? Ci aspettiamo una pena esemplare affinché un crimine simile non possa mai più accadere. Ci aspettiamo che il governo investa nelle politiche dell'integrazione, coinvolgendo nella programmazione i soggetti interessati e prima di tutti i figli degli immigrati".

Secondo Porro, quindi, lei lega la morte del ragazzo alla presenza di un nuovo clima, in cui si è più intolleranti nei confronti delle persone immigrate. "Noi stiamo parlando di delinquenti, ora in galera, che hanno già avuto otto denunce per aver picchiato e spacciato, per aver fatto cose identiche a quelle fatte a Willy anche in passato. Ma perché la signora di Nonsolonero deve strumentalizzare, come Zingaretti, una drammatica vicenda di cronaca. E' uno sfregio a un bravo ragazzo, ora morto. E' una cosa disgustosa", ha concluso Porro.

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