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Roma, "senza i banchi i prof sbirciano". Protesta al liceo, "tutte in minigonna": interviene anche Lucia Azzolina

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La rivolta delle minigonne arriva anche in Italia. Per la precisione al liceo Socrate di Roma, dove le studentesse hanno deciso di ribellarsi alla vicepreside, che avrebbe invitato le alunne a non indossare abiti succinti. "Meglio non indossare la minigonna in classe, perché poi ai professori 'cade l’occhio'". Questo avrebbe detto l'insegnante, ma le sue parole non sono state digerite affatto dalle liceali. Al quarto giorno dopo la ripresa delle attività didattiche, infatti, le ragazze sono salite in cattedra, tutte in gonna, a gambe scoperte. Ricalcando la protesta delle studentesse francesi, cui era stato imposto un abbigliamento corretto da parte delle scuole.

La vicepreside dell'istituto avrebbe dato questo consiglio a più di una studentessa dell'ultimo anno. "Colpa" anche della mancanza dei banchi monoposto ordinati per far fronte all'emergenza Covid. "I banchi non sono ancora arrivati, quindi sedute sulle sedie si vede troppo e catturano l'attenzione da parte dei professori maschi”, questo sarebbe stato il ragionamento. 

"I nostri corpi non possono essere oggettificati, non possiamo prendere la colpa per gli sguardi molesti degli insegnanti maschi – si legge tra i messaggi che circolano nel liceo firmati dal gruppo di studentesse “Ribalta femminista”. E così è partita la protesta. Sono stati appesi nei corridoi del liceo anche diversi cartelli di denuncia contro il sessismo. Intanto il preside ha spiegato che al Socrate non esiste un dress code e che perciò farà degli accertamenti. E' intervenuta anche la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina che ha "chiesto un approfondimento immediato". La stessa Azzolina che ha orchestrato una ripartenza dell'anno scolastico "perfetta", peccato che spesso e volentieri non ci siano i banchi. E così, secondo la preside, "i prof sbirciano". Quindi, le studentesse protestano in minigonna: il fantastico mondo della scuola ai tempi della grillina. 

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