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Coronavirus mutato, "e lo farà ancora": Abrignani, "più circola e più c'è il rischio che arrivi una variante che ci frega"

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La mutazione inglese del Sars-Cov-2? “Mostra che il virus, che fa il suo mestiere, è mutato e lo farà sempre. Motivo per cui dobbiamo fare solo una cosa: vaccinare tutti il prima possibile”: a sostenerlo è Sergio Abrignani, ordinario di patologia generale all’Università di Milano. Intervistato dall’Adnkronos Salute, l’esperto ha commentato gli ultimi sviluppi legati al Covid proprio nel giorno in cui l’Aifa ha autorizzato il vaccino di Pfizer/Biontech. “Se riusciamo a vaccinare più gente nel minor tempo possibile - ha spiegato - diminuiamo il serbatoio in cui il virus sguazza. Quanto più circola, invece, tanto più alte saranno le chance che arrivi una variante che ci frega”.

In merito a quella inglese Abrignani ha dichiarato di non essere particolarmente spaventato: “C’è stata l’isteria che è scattata quando è stato scoperto che si trasmette più rapidamente. Dopo i bagordi che si stavano già verificando a Londra e in giro per il paese hanno imposto il lockdown. A quel punto prima la Francia e poi l’Italia hanno chiuso i confini, tutta l’Europa è andata in apprensione. Ma questa variante starà girando già da tempo”. La buona notizia che è “la severità della malattia non cambia e neanche la letalità”, però il fatto che sia più contagioso nel tempo potrebbe fare più malati e quindi avere un impatto maggiore anche sui decessi: ciò non toglie che Abrignani ha sottolineato che la mutazione rientra nel “mestiere” del virus e quindi non è un fatto così sconvolgente come è apparso negli ultimi giorni. 

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