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Coronavirus, Matteo Bassetti ha visto i numeri riservati: "Per cinque settimane giochiamo in difesa"

 Matteo Bassetti

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E' sempre stato un ottimista ma adesso Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova, a fronte delle nuove varianti del coronavirus, molto più contagiose, chiede maggiore prudenza: "Per quattro-cinque settimane dobbiamo giocare coperti, in difesa. Sono le fasi decisive in questa partita contro la pandemia", dice in una intervista a Il Messaggero

"Penso che bisogna essere molto attenti nelle prossime cinque settimane", spiega, "ci diranno con chiarezza come si svilupperà l'andamento del contagio. Oggi bisogna essere estremamente cauti. Le faccio un esempio: comprendo il malessere degli operatori economici della mia Regione, la Liguria, ma mi aggrada molto il colore che abbiamo, l'arancione, perché risponde alla cautela che serve in questi giorni. Non voglio dire che avremo per forza una moltiplicazione dei casi né, come dice il professor Galli, che il mio reparto rischia un'esplosione dei ricoveri, perché non è così", però, insiste Bassetti "dobbiamo fare attenzione". 

 

Come prima cosa, sottolinea il professore, "non bisogna scoprirci e giocare con le tre punte. Meglio cinque centrocampisti, quattro difensori e un attaccante che gioca di rimessa. E dobbiamo partire davvero a raffica con le vaccinazioni. Dobbiamo renderci pronti a fare almeno 300-350mila vaccinazioni da fine marzo. Oggi ne facciamo 40mila". Ad aprile, aggiunge, "se arriveremo a quelle cifre, potremo iniziare a parlare di ripartenza. L'importante è passare indenni febbraio e marzo, dopo potremo cominciare a girare pagina. Difendiamoci ora e vacciniamo velocemente come stanno facendo gli americani".

 

Detto questo, "dobbiamo evitare ciò che si sta creando: una contrapposizione tra il mondo sanitario rigorista e quello delle imprese che sarebbe completamente disinteressato all'andamento dell'epidemia", conclude. Perché "non è così: gli imprenditori sono consci di ciò che sta succedendo. Ma spostare a inizio settimana la decisione sui colori delle Regioni, e dunque su eventuali chiusure, è anche un modo per mostrare una maggiore vicinanza tra mondo sanitario e mondo dell'impresa".

 

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