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Veneto, Luca Zaia si barrica: "Zona arancione, la proiezione del contagio è impressionante"

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"Ho sentito il ministro Roberto Speranza e posso dirlo: siamo in zona arancione. La velocità con la quale siamo arrivati in zona arancione ci dice quanto corra il virus. E la proiezione dell'Rt la prossima settimana è preoccupante. Dobbiamo guardare in faccia i numeri ed evitare ogni forma di assembramento. E non mi si venga a dire che alcuni assembramenti sono utili per vivere. E poi bisogna usare la mascherina, non è un optional, la mascherina va usata e va usata bene". Cos, oggi venerdì 5 marzo, Luca Zaia governatore del Veneto ha annunciato il passaggio della regione in zona arancione. "Siamo stati attaccati sulle scuole, ma sta succedendo quel che avevamo detto: le scuole vengono chiuse. La preoccupazione mia e dello staff è che questo virus guarda i giovani. È inutile piangere davanti alle tragedie, meglio prevenire. Eravamo chiamati zotici per voler chiudere le scuole, ma siamo davanti a un fatto sanitario doppiamente grave", ha spiegato il Doge.

 

 

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"Oggi noi non abbiamo in animo di chiudere le scuole, ma siamo pronti a farlo se serve, individuando le aree dove intervenire. Il passaggio del Veneto in zona arancione infatti non comporterà chiusure delle scuole, "ma valuteremo i parametri fino in fondo. Abbiamo il Dpcm che vincola a 250 casi su 100 mila abitanti però apre una finestra interpretativa ai Dipartimenti di sanità, che abbiamo voluto adottare cercando di trovare aree omogenee. Non abbiamo ancora deciso se la dimensione sarà provinciale o distrettuale. Lunedì o martedì probabilmente avremo novità", ha specificato Zaia.

 

 

 

Zaia ha spiegato che il Dl Sostegno non basta. "L’ipotesi di un indennizzo del 33% sul fatturato per le aziende non basta ma aiuta. Dovremo pensare che chi ha perso tutto possa restare sul mercato solo con un aiuto degno di questo nome. Il 33% è basso, ma non so quale sia la genesi di questo rispetto ad altri provvedimenti, non mi sento di criticarlo". Secondo Zaia "è giusto valutare il danno sul fatturato, e comunque meglio sostegno che ristori. Se serve un altro scostamento di bilancio lo si faccia, ma le imprese vanno aiutate. Non possiamo far riprendere l’economia senza le imprese, che nel frattempo sono morte. È un doppio investimento per far ripartire l’economia. Magari Draghi con creatività non riesca a pescare qualcosa dal Recovery per iniettare risorse nelle imprese", ha concluso il governatore.

 

 

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