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Napoli, assalto in ospedale dopo la morte del nonno: urla e calci alla ricerca del primario, scena agghiacciante

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Scene incredibili all’ospedale del Mare di Napoli, dove un gruppo di giovani ha fatto irruzione dopo la morte del nonno. L'assalto è stato documentato attraverso un video girato e postato in rete da uno dei nipoti dell’anziano morto. Nelle immagini si vedono i ragazzi entrare nell'ospedale, urlando e chiedendo di incontrare il primario. Alcuni altri parenti del paziente deceduto, prendono a calci le porte delle stanze al grido di “stava bene, era in uscita sabato”.  Insulti anche contro guardie giurate e medici. Nonostante tutto nessuna aggressione al personale sanitario, così come danni alla struttura, la direzione dell'ospedale ha comunque annunciato che presenterà una denuncia nei confronti degli autori dell’irruzione.

 

 

 

Nelle immagini si vede il gruppo attraversare un corridoio. "Voglio subito il primario qua", si sente gridare poi tante altre urla e calcioni alle porte. Ad un certo punto gli assaltatori passano davanti a tre guardie, nessuna di loro fiata, nessuno che reagisce o che faccia il proprio dovere. Le riprese sono movimentate e concitate: si apre la porta di un montacarichi e un paziente in barella sospinto da un infermiere assiste impaurito al caos. "Lo smartphone di uno degli autori del raid continua a inquadrare, mentre lui urla Addò stà ‘o primario!". scrive il Corriere della Sera. Solo per sua fortuna, per un caso, il primario non si trova a passare in quel momento. Il video si conclude con un ragazzo che sferra calci a una porta. 

 

 

Il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli ha chiesto alla direzione sanitaria di sporgere denuncia e alle forze dell’ordine di identificare gli autori del raid.  Il consigliere regionale sostiene che "l'assalto era stato preordinato. Chiediamo che contro questi individui siano presi seri provvedimenti. Servono presidi fissi di forze dell'ordine all'interno degli ospedali; il personale medico ed i cittadini vanno protetti dai violenti", conclude Borrelli.

 

 

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