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Roma, ragazza di 20 anni muore per overdose, il fratello: "Non ha superato l'addio del padre eroe"

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Una tragica storia di overdose quella di Maddalena Urbani, 20 anni e figlia del medico Carlo, eroe e vittima della Sars e Premio Nobel per la Pace nel 1999. Proprio la morte prematura del padre avrebbe traumatizzato la ragazza fino a questo triste epilogo. La giovane è deceduta sabato in un appartamento in zona Cassia a Roma Nord, probabilmente per un'overdose. Intanto è stato fermato il suo presunto pusher, un siriano di 64 anni – ai domiciliari per reati di droga – che abitava proprio nella casa in cui è avvenuto il decesso.  

 

 

 

Aveva solo 3 anni quando papà è morto, le è stato strappato via, è lei che ha subito il trauma più grande e alla fine ha pagato più di tutti. La sua scomparsa attribuita a una overdose ci sconvolge, forse era finita in un giro di brutte amicizie. Ma non era una tossicodipendente”, ha confessato il fratello Luca di 25 anni al Messaggero. Il giovane ha raccontato che la sorella si era trasferita a Perugia un paio di anni fa dopo aver interrotto gli studi: “Era andata a vivere da sola in un bell’appartamento in Centro, vicino al bar dove aveva preso a lavorare con tanto impegno per rendersi autonoma. Con mamma eravamo andati a trovarla per Natale, ci sentivamo sempre”.

 

 

 

A segnare la morte di Maddalena, quindi, sarebbe stato il decesso del padre, a capo dell'unità investigativa pandemica dell'Oms in Vietnam, dove Maddalena, dopo la nascita, aveva vissuto per tre anni. Intanto il siriano che l'aveva ospitata in quella casa, Abdul Aziz Rajab, è stato arrestato dalla Squadra Mobile di Roma per detenzione di droga. Adesso sarà l’autopsia a determinare il motivo della morte della ragazza. A chiamare l’ambulanza era stata intorno alle 13 e 30 l’amica 23enne che era arrivata con lei a Roma dall’Umbria. Tuttavia lei e il siriano hanno fornito agli investigatori versioni piene di buchi e contraddizioni.

 

 

 

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