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Spionaggio con la Russia, quanto si è fatto pagare l'ufficiale della Marina italiana dall'agente di Putin. Di Maio, nota durissima contro Mosca

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Si sarebbe venduto per soli 5.000 euro l'ufficiale della Marina militare italiano a Roma, arrestato nella serata di martedì a Roma. Il capitano di fregata è accusato di spionaggio militare e rivelazione di segreto. L'uomo sarebbe stato colto in flagrante durante un incontro clandestino con un ufficiale delle Forze armate russe, a sua volta fermato ma la cui posizione era inizialmente al vaglio degli inquirenti perché protetto dal suo status diplomatico. 

L’operazione, effettuata nell’ambito di una prolungata attività informativa condotta dall’Agenzia Informazioni Sicurezza Interna, con il supporto dello Stato Maggiore della Difesa, ha colto il militare italiano nell'atto di cedere documentazione classificata "in cambio di una somma di denaro". Una somma, secondo le prime informazioni emerse, sorprendentemente limitata, anche se non si escludono altri proventi illeciti. In sostanza, quanto percepito potrebbe essere un saldo o un acconto della somma complessiva. 

La notizia ha complicato non poco i rapporti tra la Farnesina e il Cremlino. Il segretario generale del ministero degli Affari esteri Elisabetta Belloni ha convocato questa mattina – su istruzioni del ministro Luigi Di Maio – l’ambasciatore della Federazione Russa presso la Repubblica Italiana, Sergey Razov. "In occasione della convocazione al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale dell’ambasciatore russo in Italia - è il commento dello stesso Di Maio, su Facebook -, abbiamo trasmesso a quest’ultimo la ferma protesta del governo italiano e notificato l’immediata espulsione dei due funzionari russi coinvolti in questa gravissima vicenda. Ringrazio la nostra intelligence e tutti gli apparati dello Stato che ogni giorno lavorano per la sicurezza del nostro Paese".

 

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