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AstraZeneca, l'ematologo Mannucci: "Trombosi, il legame con le piastrine eliminate dal vaccino"

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Il vaccino di AstraZeneca continua a far preoccupare per i casi di trombosi segnalati dopo alcune somministrazioni. Anche se tra il farmaco e questi eventi nessun legame è stato ancora riscontrato. “Le trombosi riguardano la coagulazione del sangue. Interessano le vene profonde della gamba e dei polmoni, colpiscono in Italia 60 mila persone all’anno, con un’incidenza di un caso su mille. Quindi una patologia cardiovascolare comune”, ha spiegato al Corriere della Sera Pier Mannuccio Mannucci, esperto di coagulazione che assiste l’Aifa in questo periodo. Più rare, invece, le trombosi venose cerebrali: “Un caso ogni 1-2 milioni di abitanti”. 

 

 

 

In merito al legame tra queste trombosi rare e il vaccino, Mannucci ha spiegato: “Colpisce il fatto che una forma di trombosi già rara di per sé, segnalata in persone che avevano ricevuto il vaccino, sia associata a emorragie causate dalla diminuzione di piastrine. Proprio la diminuzione delle piastrine ha generato il sospetto di un possibile legame con la vaccinazione in Germania, 31 casi su 2,7 milioni. E' un fenomeno nuovo da investigare”. Per quanto riguarda la situazione italiana, invece, l’esperto ha detto di essersi occupato dei casi che si sono verificati tra il terzo e il quindicesimo giorno dalla vaccinazione: “L’ipotesi è che all’origine ci sia un meccanismo immunologico. Le piastrine vengono colpite ed eliminate dagli anticorpi prodotti dal vaccino. A questo punto si attivano delle sostanze che stimolano la trombogenesi, vale a dire la formazione di coaguli del sangue che finiscono nelle vene cerebrali e dell’addome”.

 

 

Mannucci, comunque, si è detto contrario alla decisione di Olanda, Canada, Francia e Germania di sospendere le vaccinazioni con AstraZeneca sotto i 55- 60 anni. “E' una scelta molto discutibile. Le trombosi venose cerebrali post vaccino sono state osservate anche in persone sopra i 60 anni, non capisco la ragione per cui bisognerebbe prevedere un limite”. L’esperto di coagulazione, poi, ha spiegato che le trombosi rare post vaccino hanno interessato il 60% delle donne, ma ha aggiunto anche che “il numero dei casi è troppo basso per affermare che siano loro le più colpite”. Inoltre ha detto che bisogna escludere un legame con gli anticoncezionali, visto che “alcune donne con trombogenesi post vaccino non prendevano la pillola”.

 

 

 

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