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Coronavirus, l'epidemiologa Lucia Bisceglia: "Al Sud crescono i dati del contagio", dubbi sulle riaperture

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Lunedì 26 aprile diverse Regioni d'Italia potranno riaprire bar, ristoranti e tutte le attività rimaste chiuse per mesi a causa delle restrizioni anti-Covid. Questa decisione, però, è prematura secondo l'epidemiologa e nuova presidente della Associazione italiana di epidemiologia Lucia Bisceglia. "Non sembra che l’epidemia abbia tolto il piede dall’acceleratore, specie nelle regioni del Sud. Però non vivo in un altro mondo e capisco che bisognava dare un segnale", ha detto l'esperta in un'intervista al Corriere della Sera.

 

 

 

A preoccupare l'epidemiologa è soprattutto il Mezzogiorno: "Al Sud si va verso un peggioramento, dal Lazio in giù non sono da prevedere settimane facili". Come scrive Repubblica, infatti, Regioni come la Campania e la Sicilia hanno visto crescere i nuovi casi del 19% e del 15% nell’ultima settimana. La prima è passata da 11.214 a 13.375 contagi, la seconda da 7.831 a 9.032. Ma non sono gli unici territori che mettono in allarme: la Calabria ha fatto registrare un +19%, la Puglia +4%, la Basilicata +10% e la Sardegna +14%. "L’indice di replicazione del virus, l’Rt, era sceso. Ora Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna, Campania e Basilicata sono finite sopra l’unità. Significa che i contagi sono in progressione", ha proseguito la Bisceglia.

 

 

 

L'epidemiologa, poi, sostiene che la disomogeneità nel Paese è dovuta al sistema delle zone a colori: "Non hanno favorito un cammino uguale per tutti". La soluzione, quindi, sarebbe quella di intervenire subito in caso di ulteriore peggioramento dei dati: "Non sono una sostenitrice delle zone eppure ritengo che bisognerà essere pronti a cogliere sul nascere i segnali di allerta per intervenire e, se necessario, tornare indietro a livello locale".

 

 

 

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