Cerca
Logo
Cerca
+

Magistratura, l'alta toga Patroni Griffi indagata: "Ha favorito un'amica", duro colpo al Consiglio di Stato

Antonio Rapisarda
  • a
  • a
  • a

Pure Palazzo Spada - sede autorevole del Consiglio di Stato - rischia di finire sotto i riflettori per una vicenda che riguarda in prima persona uno dei suoi vertici. Notizia di qualche giorno fa è quella che riguarda l'iscrizione nel registro degli indagati, da parte dei pm della Procura di Roma, proprio del presidente dell'organo costituzionale (il più importante della giustizia amministrativa), Filippo Patroni Griffi. Il caso, riportato dal quotidiano Domani, vede l'alto magistrato ed ex ministro della Pubblica amministrazione del governo Monti «indagato per induzione indebita "a dare o promettere utilità"» nei confronti di una donna, sua conoscente.

 

 

Il tutto sarebbe accaduto nel 2017 quando Patroni Griffi, come si legge nella ricostruzione, era presidente della Quarta sezione di Palazzo Spada e «avrebbe indotto l'avvocato Piero Amara (indagato con la stessa ipotesi di reato, ndr) a non licenziare Giada Giraldi, un'amica dell'alto magistrato». Cosa c'entra la donna con la vicenda? «Esperta in relazioni istituzionali - si legge ancora -, Giraldi sarebbe stata assunta tempo prima in un'azienda di Amara, la Da.gi srl», con un contratto da circa 4-5mila euro al mese, «dopo una raccomandazione arrivata da un suo socio in affari, Fabrizio Centofanti: imprenditore finito sui giornali perché accusato di aver corrotto il pm Luca Palamara».

 

 

Secondo la tesi dei pm, però, sarebbe stato proprio Patroni Griffi «a sollecitare Centofanti (al tempo socio di Amara) affinché trovasse un posto di lavoro alla ragazza». Fonti vicine al presidente del Consiglio di Stato hanno fatto presente come Patroni Griffi già a gennaio ha fatto un esposto in Procura per calunnia proprio contro l'avvocato Amara (che ha confermato di aver subito pressioni durante un incontro in un ristorante). «Naturalmente - spiegano - essendoci una indagine (a quanto scrive il vicedirettore di Domani, Emiliano Fittipaldi) non può parlare». In ogni caso, fanno ancora presente ambienti di Palazzo Spada, «l'indagine è un atto dovuto della Procura e il suo avvocato chiederà di sentire il Presidente quanto prima». Gli scenari? «Di certo l'iscrizione è un duro colpo al Consiglio di Stato», commenta Fittipaldi, secondo il quale se «fosse confermata l'accusa Patroni Griffi rischierebbe un processo assai delicato quando manca ancora un anno alla fine del suo mandato al Consiglio di Stato». In caso contrario, «se le ipotesi di reato venissero archiviate», potrebbe essere Amara a finire indagato per calunnia.

 

Dai blog