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Coronavirus, bollettino 26 maggio: contagi e ricoveri, smentite le previsioni catastrofiste a 30 giorni dalle riaperture

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Continua a rimanere sotto controllo la situazione epidemiologica dell’Italia, quando siamo giunti a un mese esatto dalle riaperture del 26 aprile. Il “rischio calcolato” di Mario Draghi sta pagando eccome, nonostante esperti e politici faziosi e ideologicamente schierati avessero profetizzato sciagure, ovvero un aumento esponenziale dei contagi e un nuovo riempimento dei reparti Covid. E invece nulla di tutto ciò è accaduto, sostanzialmente per due motivi: il ritorno alla vita all’aperto, dove il virus ha meno forza, e l’avanzamento della campagna di vaccinazione, con ben oltre 30 milioni di dosi somministrate. 

 

 

Il bollettino di oggi, mercoledì 26 maggio, rilasciato dal ministero della Salute dà conto di 3.937 contagiati, 11.930 guariti e 121 morti su 260.962 tamponi analizzati, con il tasso di positività che è stato rilevato all’1,5 per cento (+0,2 rispetto a ieri). Per quanto concerne il sistema sanitario nazionale, la pressione continua a scendere con grande costanza: oggi il saldo dei ricoverati in reparti Covid è -439 (8.118 posti letto attualmente occupati), mentre quello dei ricoverati in terapia intensiva è -45 (1.278) a fronte di 39 nuovi ingressi. 

 

 

Gli attualmente positivi sono scesi a 260.029, i deceduti sono arrivati a quota 125.622. Avanza la campagna di vaccinazione, che è giunta a 31.854.231 dosi somministrate in totale. Nei prossimi giorni arriveranno altre 8,5 milioni di dosi, che porteranno il totale mensile a 17 milioni. A renderlo noto è stato il commissario straordinario per l’emergenza Covid: “Il quantitativo complessivo - ha dichiarato il generale Figliuolo - è in linea con le previsioni degli approvvigionamenti da parte delle case farmaceutiche”. 

 

 

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