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Coronavirus e vaccini, "quando è consigliato Johnson & Johnson". La circolare: AstraZeneca e seconda dose, altro cambio

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Ultimo giro di valzer sui vaccini. Mix di vaccini "suggerito", seconda dose con AstraZeneca consentita ma consigliato il siero anti-Covid a dose singola di Janssen (Johnson&Johnson) non solo agli over 60, ma anche ai più giovani. La confusione regna sovrana in Italia e l'intervento del premier Mario Draghi, che di fatto ha contestato al ministro della Salute Roberto Speranza e agli esperti del Cts troppa indecisione sul tema, ha contribuito solo in parte a fare chiarezza. 

È servito un chiarimento contenuto nella circolare del Ministero della Salute a fare il punto. Con parere trasmesso l'11 giugno scorso, si legge, il direttore generale Prevenzione Giovanni Rezza chiarisce che, "il Cts ha raccomandato il vaccino Janssen per soggetti di età superiore ai 60 anni, anche alla luce di quanto definito dalla Commissione tecnico scientifica di Aifa". Vaccino adenovirale come quello di AstraZeneca, infatti, per J&J vale lo stesso principio di precauzione per evitare il (basso) rischio di Vitt (trombocitopenia trombotica immunitaria indotta da vaccino) tra i più giovani. Un allarme rilanciato dalla tragica, recente morte di Camilla Canepa, la 18enne genovese morta 16 giorni dopo essersi fatta inoculare la prima dose di AZ durante l'Open Day.

"Il Cts ha inoltre previsto la possibilità che si determinino specifiche situazioni in cui siano evidenti le condizioni di vantaggio della singola somministrazione, e che, in assenza di altre opzioni, il vaccino Janssen andrebbe preferenzialmente utilizzato, previo parere del Comitato etico territorialmente competente". "In particolare - prosegue la circolare - il vaccino di cui trattasi potrebbe essere somministrato in determinate circostanze, come ad esempio nel caso di campagne vaccinali specifiche per popolazioni non stanziali e/o caratterizzate da elevata mobilità lavorativa e, più in generale, per i cosiddetti gruppi di popolazione 'hard to reach'. Infatti, in tali circostanze, peraltro già indicate dal Cts, considerate le criticità relative alla logistica e alle tempistiche della somministrazione di un ciclo vaccinale a due dosi, il rapporto benefico/rischio della somministrazione del vaccino Janssen in soggetti al di sotto dei 60 anni potrebbe risultare favorevole". L'obiettivo, insomma, è riuscire a vaccinare almeno una volta chi, per motivi di lavoro o semplicemente di scetticismo e diffidenza nei confronti del siero, sta sfuggendo alle maglie del commissario generale Figliuolo

 

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