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Variante Delta, il Cts: "Ragioniamo su nuove zone rosse". La peggiore delle conferme, ecco chi rischia

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L’Italia intera è da poco entrata in zona bianca e dal 28 giugno toglierà anche l’obbligo delle mascherine all’aperto, eppure il pericolo delle zone rosse è ancora dietro l’angolo. L’ipotesi avanzata da Franco Locatelli è di quelle che fanno raggelare il sangue: “Se necessario - ha dichiarato il coordinatore del Comitato tecnico scientifico a SkyTg24 - vanno create delle zone rosse per fermare i cluster, come ad esempio è successo in Umbria quando si è verificata la diffusione della variante brasiliana”. 

Quella Delta preoccupa molto di più: al momento la sua diffusione è al 16,8 per cento in Italia, ma tale percentuale sembrerebbe essere sottostimata. Tra l’altro l’aumento dal 4,2 di maggio al 16,8 di giugno non lascia presagire nulla di buono, anche perché la sola prima dose di vaccino non basta per tenere a bada il contagio: serve il ciclo completo per abbattere la variante Delta. Diventa quindi ancora più importante procedere celermente con la campagna di vaccinazione, sperando di non dover arrivare alle zone rosse paventate da Locatelli. 

“La variante Delta sta creando incertezza anche sulla ripresa economica”, ha dichiarato Mario Draghi da Bruxelles. Anche il presidente del Consiglio ha avvertito gli italiani del pericolo su possibili nuove ondate: “A settembre non vogliamo trovarci nella stessa situazione dello scorso anno. In un anno avremo pure imparato qualcosa”. 

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