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Variante Delta, l'impatto catastrofico sugli ospedali: quanti ricoveri rischiamo in autunno

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Con la variante Delta che si diffonde velocemente e che entro fine luglio sarà prevalente, ci sono ancora troppi over 60 non vaccinati. Secondo i dati della Fondazione Gimbe riportati su Il Giorno, a oggi dei 17.886.878 over 60, 2.384.966, il 13,3 per cento, non hanno ancora ricevuto nemmeno una dose di vaccino e 4.648.515, il 26 per cento, sono in attesa di completare il ciclo con la seconda dose: 3.154.159 con AstraZeneca, 1.286.101 con Pfizer e 208.255 con Moderna. Ergo, ci sono oltre 7 milioni le persone over 60 che rischiano di contagiarsi e di sviluppare una forma grave e letale della malattia. Non solo. Il rischio è che i non vaccinati possano contribuire alla nascita di nuove varianti e possano reinfettare anche una parte (8-10%) dei vaccinati, provocando una nuova emergenza ricoveri in autunno.

 

 

"Ci piaccia o no da agosto la variante Delta sarà predominante - avverte Matteo Bassetti, primario di Malattie infettive all'ospedale San Martino di Genova -. L'unico modo che avremo per difenderci dalla variante Delta sarà di avere l'85% di italiani vaccinati con 2 dosi per il 15 ottobre. Se sarà così la variante Delta ci farà un baffo, se invece ci arriveremo con il 65% saranno dolori. E magari si arriverà a un punto in cui si dovrà dire: serve un lockdown per i non vaccinati". Un problema questo che è chiarissimo anche al generale Figliuolo che ha già invitato le regioni a coinvolgere i medici di famiglia affinché contribuiscano a raggiungere gli over 60 non ancora vaccinati. "Gli scienziati spiegano che con la doppia dose si è abbastanza sicuri, quindi noi dobbiamo accelerare con le doppie dosi e continuare il piano vaccinale per chiuderlo nel più breve tempo possibile", sottolinea il commissario straordinario. "Adesso dobbiamo concentrarci dagli over 50 in su".

 

"Il rapporto della Flash Survey condotta dal ISS in collaborazione con il ministero della Salute e le Regioni", afferma Gianni Rezza, direttore generale della prevenzione del ministero della Salute, "mostra come la variante Alfa, sia ancora predominante, intorno al 58% seguita dalla variante Delta, già al 22,7%, e dalla variante Gamma (ex brasiliana), che è intorno al 12%. Quindi è necessario mantenere dei comportamenti individuali ispiranti alla massima prudenza e soprattutto continuare a vaccinare".

 

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