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Gratta e Vinci, il governo rivoluziona i grattini: come viene stravolto il tagliando della fortuna

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Con il Decreto Sostegni-bis il governo presieduto da Mario Draghi ha stanziato 40 miliardi di euro di aiuti alle imprese. Tra i vari emendamenti emersi durante il dibattito, ce ne sono alcuni che ipotizzano una proroga delle attuali concessioni d’oro di Lotto e Gratta e Vinci: si tratterebbe di una proroga triennale, giustificata con l’esigenza di reperire risorse per il riordino dei giochi.

 

 

La questione riguarda soprattutto la concessionaria Igt (gruppo De Agostini), che con un’eventuale proroga continuerebbe a vincere senza grattare. Igt gestisce infatti il Gratta e Vinci, ovvero la lotteria istantanea più diffusa tra gli italiani e anche quella più remunerativa per la concessionaria: dalla vendita dei biglietti derivano introiti pari a circa 9 miliardi di euro, mentre il Lotto si ferma a 7 e il Superenalotto non passa i 2. Dei 9 milioni provenienti dal Gratta e Vinci, Igt trattiene il 3,9 per cento, ovvero circa 350 milioni all’anno.

 

 

Il dossier adesso è nelle mani di Claudio Durigon, sottosegretario leghista al Tesoro: come sottolineato da Il Messaggero, in passato la proroga delle concessioni è finita nel mirino dell’Autorità per gli appalti pubblici. In teoria le concessioni per le attività di raccolta del gioco devono essere affidate a una pluralità di soggetti, scelti mediante procedure aperte, competitive e non discriminatorie, cosa che non avviene con la proroga.

 

 

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