
Variante Delta, Matteo Bassetti: "Vaccinati e morti, ecco i veri numeri da comunicare"

Una testimonianza di quanto serva il vaccino contro la tremenda variante Delta arriva da una piccola Rsa calabrese che, dopo aver scampato la prima e la seconda ondata, non è riuscita a evitare la terza, nonostante una maniacale attenzione per le misure anti-Covid. Tutti gli anziani del centro erano stati vaccinati con due dosi a partire dallo scorso gennaio: nonostante la positività e le condizioni di enorme fragilità, quasi tutti hanno resistito alla malattia sviluppando solo sintomi influenzali.
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In cinque sono morti, quelli con le comorbilità più gravi e meno anticorpi: “Se i nostri ospiti non fossero stati vaccinati - ha dichiarato la direttrice della Rsa - qui ci sarebbe stata un’ecatombe”. Come evidenziato nell’edizione odierna del Giornale, i numeri su scala nazionale confermano l’efficacia del vaccino nel prevenire la malattia: da febbraio a oggi, in Italia 423 morti di Covid su un totale di 35.776 erano vaccinati, ovvero appena l’1,2% del totale. E tra le vittime vaccinate la media era di 88 anni con cinque comorbilità, quindi situazioni enormemente compromesse.
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Ciò rafforza l’idea che il numero dei contagi ormai conta poco o nulla, dato che chi è vaccinato può contrarre il virus ma non sviluppa la malattia, salvo rari e specifici casi. “Basta terrorizzare gli italiani con i dati sui contagi - ha dichiarato Matteo Bassetti - quello che conta è che finiscono in terapia intensiva e muoiono quasi solo i non vaccinati”. Inoltre l’infettivologo del San Martino di Genova sostiene che la terza dose potrebbe diventare inevitabile, almeno per le persone fragili che hanno sviluppato bassi anticorpi.
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