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Lazio, fa il vaccino ma è senza Green pass per un errore tecnico: "Vita distrutta"

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Un vero e proprio dramma e tutto per colpa di un errore informatico. È accaduto a Antonio Maria Felici, da tempo fermato ovunque: sul treno, al ristorante e persino allo stadio. Il motivo? Il suo green pass è fermo alla prima dose. "Sto attraversando un autentico incubo, con ripercussioni economiche e reputazionali causate da una erronea trascrizione dei dati vaccinali da parte della Regione Lazio che mi vedono ostaggio nella società civile", raccontato l’informatico amareggiato alle colonne del Tempo.

 

 

Felici ha infatti effettuato la seconda somministrazione del vaccino contro il Covid il 2 agosto scorso, chiudendo il ciclo vaccinale aperto con la prima dose, inoculata invece il 29 giugno. Entrambe le dosi risultano sui "dettagli del certificato vaccinale", che però ripete lo stesso dato per due volte nel "numero della dose effettuata/numero totale dosi previste". Qui dunque è riportato "1/2" sia nella certificazione rilasciata a giugno che in quella dopo la seconda dose d’agosto.

 

 

Da qui quello che è un vero e proprio dramma: "Vengo letteralmente rigettato, mi è accaduto due volte nei ristoranti, ora sul treno e persino allo stadio: non mi è stato consentito vedere la partita della Lazio allo Stadio Olimpico, vanificando l’acquisto del biglietto". Il QrCode della seconda dose risulta infatti nullo, visto che presso l’Hub vaccinale di Colleferro è stata trascritta erroneamente la seconda dose come 1/2. A nulla sono serviti i tentativi di inviare e-mail l’Asl Roma 5, "nessuno mi ha ancora degnato di una risposta", conclude Felici. Da qui la scelta di seguire "le vie legali per i danni economici e reputazionali che questa situazione di ostaggio mi sta procurando dal 13 agosto scorso, da quando ho scaricato il green pass". 

 

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