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Bollettino 5 settembre, contagi e ricoveri sotto controllo: l'obbligo vaccinale non serve? Lo scopriremo in autunno

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La situazione epidemiologica dell’Italia continua a rimanere sotto controllo, segno che il “rischio calcolato” di Mario Draghi in vista dell’estate non era un azzardo: nonostante l’imperversare della variante Delta, gli ultimi tre mesi sono trascorsi in maniera abbastanza tranquilla, anche perché è gradualmente aumentato il numero dei vaccinati, soprattutto quelli con ciclo completo. È ormai una certezza scientifica incrollabile il fatto che i vaccini, sebbene non prevengano del tutto l’infezione, funzionano benissimo contro lo sviluppo della malattia.

 

 

Il bollettino di oggi, domenica 5 settembre, rilasciato dal ministero della Salute dà conto di 5.315 contagiati, 5.602 guariti e 49 morti su 259.756 tamponi analizzati, con il tasso di positività che è stato rilevato al 2% (+0,2 rispetto a ieri). Per quanto concerne il sistema sanitario nazionale, la pressione rimane abbastanza bassa: oggi il saldo dei ricoverati in reparti Covid è +12 (4.216 posti letto attualmente occupati), mentre quello dei ricoverati in terapia intensiva è +3 (472) a fronte di 37 nuovi ingressi.

 

 

Nel frattempo prosegue la campagna di vaccinazione, prossima a raggiungere le 80 milioni di dosi somministrate in totale: per la precisione, al momento sono 79.018.787. Nell’ultima settimana si è parlato molto della possibilità futura di introdurre l’obbligo vaccinale, dato che il primo a dire sì con chiarezza a questa eventualità è stato il premier Mario Draghi. “L’obbligo non è una scelta determinata e certa - ha chiarito il ministro Roberto Speranza - ma uno strumento che abbiamo e se necessario andrà attuato senza paura”.

 

 

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