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Jorge Lis, l'ex pilota no vax convinto stroncato dal Covid: uno choc, ecco le sue ultime parole

Andrea Cappelli
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Nonostante gli appelli di virologi, politici e persino di chi ha perso un parente stretto il Covid continua a mietere vittime, soprattutto tra chi ha deciso di non vaccinarsi. A questa triste conta si aggiunge una ragazza di 26 anni, deceduta ieri all'ospedale Cervello di Palermo. La giovane era affetta da obesità grave: una condizione, questa, che secondo i medici avrebbe dovuto "imporre la vaccinazione". «Era già arrivata in condizioni molto serie» ha dichiarato ieri il direttore del reparto rianimazione del Cervello, Baldo Renda - «e quindi è stata intubata, anche se all'inizio aveva espresso il diniego al trattamento intensivo. Purtroppo la signora era una obesa grave, con una comorbilità che imponeva la vaccinazione». La somministrazione del siero «l'avrebbe messa al riparo da quadri patologici severi».

 

 

Ragionamenti ex post, che non possono restituire la vita a chi l'ha persa ma possono salvare chi fino a oggi si è rifiutato di ascoltare le autorità sanitarie. Non è un caso che questa vicenda drammatica sia avvenuta in Sicilia, dove ieri il bollettino indicava 877 nuovi contagi, 29 morti e un totale di oltre 28mila positivi, con 116 persone ricoverate in terapia intensiva e 27.077 in isolamento domiciliare. Dati, cifre, enumerazioni quotidiane che in molti ormai scorrono con indifferenza, in maniera automatica: eppure dietro a questi numeri c'è il dramma di tanti genitori che non rivedranno più i loro figlie di tanti figli costretti a salutare i genitori prima del tempo. Neppure l'entrata in zona gialla ha spinto gli isolani a una maggiore presa di coscienza: se un mese fa i non vaccinati erano circa un milione e mezzo oggi sono 1 milione e 193mila. Ergo, nonostante il quadro allarmante solo trecentomila abitanti hanno cambiato parere, affidandosi alla medicina.

 

 

Dall'Italia alla Spagna, dove ieri ha perso la vita un vero e proprio alfiere delle teorie «No vax»: si tratta del pilota motociclistico Jorge Lis, 46 anni, deceduto all'interno del reparto di terapia intensiva dell'ospedale La Fe di Valencia, dopo 45 giorni di ricovero. A rendere pubblico il suo travaglio interiore la sorella Eliana, che tramite una lettera e diverse interviste rilasciate alla stampa ha descritto tutte le tappe toccate dal fratello. Da un timore iniziale per il sopraggiungere della pandemia nel 2020 a posizioni smaccatamente negazioniste. Dall'invito ai familiari a non vaccinarsi fino all'incontro diretto col Covid, che lo ha portato a pentirsi delle sue scelte. A testimonianza di questo resta un messaggio Whatsapp, che il pilota ha inviato alla sorella il 13 luglio scorso: «In questa settimana ho avuto improvvisamente una delle mie più grandi lezioni di vita. Passare molto tempo sui social mi aveva radicalizzato all'estremo. Mi sarei dovuto vaccinare». Una vita trascorsa in sella alle due ruote, la sua: Jorge Lis è stato vicecampione di Spagna nella categoria 125 cc nel 1996 e nell'ultimo periodo faceva l'allenatore e il manager di diversi piloti Superbike.

 

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