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Eitan, "segni di lavaggio del cervello". La denuncia da Israele, "cosa ho visto": il dramma svelato dallo zio

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"Il piccolo Eitan mostra chiari segni di istigazione e lavaggio del cervello": il grido d'allarme è stato lanciato da uno zio del bambino, unico sopravvissuto alla tragedia del Mottarone, dove hanno perso la vita anche i suoi genitori. Dopo diverse discussioni tra la famiglia materna di Eitan, che vive in Israele, e quella paterna, che pur essendo israeliana risiede in Lombardia, il nonno materno Shmuel Peleg ha sequestrato il piccolo e l'ha portato con sé nel suo Paese. Ecco perché adesso è iniziata una dura battaglia legale internazionale tra i due nuclei familiari. 

 

 

 

Uno degli zii paterni di Eitan, Hagai Biran, ha dichiarato di essere andato a trovare il piccolo, insieme a sua moglie, a casa del nonno. L'uomo ha detto di aver giocato con il bambino per poco più di un'ora e poi, tramite una dichiarazione diffusa dagli avvocati, ha fatto sapere che sebbene il bimbo sembri stare "fisicamente bene", dal punto di vista mentale invece ci sarebbe da preoccuparsi. 

 

 

 

Intanto un altro zio, Or Nirko, ha scritto in una lettera aperta: "Eitan è nelle loro mani e siamo molto preoccupati per la sua salute mentale. Nei giorni successivi al disastro che ha subito la famiglia, Eitan è stato sradicato di casa. È un bambino che ha subito un trauma, ora ne sta subendo un altro. Era stato accolto nella nostra casa come un figlio e come un fratello dalle cugine". E infine: "Un bambino non è un gioco per adulti da fare a loro piacimento". Il nonno materno adesso è indagato insieme alla ex moglie Etty per sequestro di persona.

 

 

 

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