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Eitan, impensabile Vittorio Sgarbi: "Nel 50% dei casi i tribunali italiani...", ecco perché ha ragione il nonno-rapitore

 Vittorio Sgarbi

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Vittorio Sgarbi controcorrente. A Morning News, il programma in onda su Canale 5, si parla del rapimento di Eitan Biran, unico sopravvissuto alla strage della funivia del Mottarone. In collegamento con Simona Branchetti il critico d'arte si dice dalla parte del nonno. L'uomo - lo ricordiamo - è indagato con l'accusa di sequestro di persona per aver portato di nascosto dalla tutrice legale il bimbo di 6 anni in Israele. Eitan era infatti in Italia, a Pavia, dalla zia paterna Aya. Proprio di lei parla Sgarbi: "Intanto il tribunale che affida a una zia è un tribunale italiano di quelli che in molte occasioni, almeno nel 50% sbagliano, condannano innocenti, affidano i bambini ai padri invece che alle madri. Non sarei dalla parte della zia a priori perché il bambino aveva dei genitori che sono morti, la persona più vicina al bambino non è la zia ma il nonno che è il padre dei genitori”. Per Sgarbi infatti gli affetti non hanno confini. 

Ma non tutti la pensano come lui e in studio i toni si fanno sempre più accesi. Al punto che il deputato se la prende con il programma: "Se partiamo dall'idea che il nonno è delinquente, che voi avete largamente ipotizzato anche con i dati della condanna della moglie, allora questa conversazione è a senso unico: è un delinquente che approfitta del nipote e dell'assicurazione per avere un vantaggio".

A quel punto è la conduttrice a intervenire: "Vittorio ma Eitan era già in Italia, era iscritto a una scuola di Pavia". E Sgarbi si infuria: "Ma allora non mi capisci? Che sia in Italia non vuol dire niente. Una persona che è in Italia può avere la propria nazione in Israele. Siete talmente sbilanciati nei confronti del nonno". La Branchetti ribatte: "No, no, noi stiamo riportando i fatti che attengono alla figura di questa persona". Il critico d'arte però non ne vuole proprio sapere e ricorda la strage in cui Eitan ha perso genitori e fratellino: "In un paese come Israele forse la funivia non crollava. La funivia è crollata per insufficiente garanzia dell'autorità italiana. Quindi che si possa dubitare dell'Italia, se il nonno è in buona fede".

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