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Laura Ziliani, "non solo soffocata". Come l'hanno uccisa Mirto e le due figlie: il più orribile dei sospetti

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Non è morta per un cocktail di farmaci, ma per soffocamento. Così Laura Ziliani sarebbe stata uccisa dalle figlie, Silvia e Paola Zani, e dal fidanzato della primogenita Mirto Milani, da venerdì scorso in arresto. Secondo gli inquirenti, infatti, a stroncarla non sarebbe stato il composto di benzodiazepine trovato nel suo corpo. L'ex vigilessa bresciana sarebbe stata soffocata con un cuscino mentre dormiva sotto effetto di quegli stessi ansiolitici, "potenzialmente idonei a compromettere le capacità di difesa".

Il giallo di Temù è ormai sempre più vicino alla soluzione, ben 140 giorni dopo la morte della donna e le azioni di depistaggio di figlie e "genero", che per settimane hanno tenuto in piedi la pista della sparizione più o meno volontaria, con tanto di appello in lacrime a Chi l'ha visto, in tv. Il movente, per tutti è tre, è quello economico: volevano mettere le mani sul patrimonio immobiliare della donna, frutto dell'eredità lasciata dal padre scomparso diversi anni fa. Un piccolo "tesoretto" su cui erano già nate delle divergenze tra Laura e Mirto riguardo alle spese sostenute per le ristrutturazioni degli appartamenti messi in affitto. E proprio sul sogno di mettere le mani quella rendita garantita, "soldi facili senza tanti sbatti", così l'avevano definita le sorelle, è nato e cresciuto l'agghiacciante piano criminale nel cuore della famiglia.

Martedì prossimo Mirto, Silvia e Paola verranno sentiti nuovamente dagli inquirenti, per gli interrogatori di garanzia, secondo quanto anticipato da Bresciaoggi ed edizione bresciana del Corriere della Sera. Al momento le due sorelle sono nel carcere bresciano di Verziano, nella stessa cella, mentre Mirto si trova nell'altro carcere di Brescia di Canton Mombello.

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