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Roma, getta a terra l'infermiera e la massacra a calci: "Stop dittatura". No vax, l'orrore più grande

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Forse non ha tutti i torti chi, estremizzando, ritiene che certa gente debba essere lasciata a marcire senza cure e andare incontro al destino che si è scelto. La follia no-vax ha colpito ancora, stavolta al San Camillo di Roma, dove si è verificato un episodio di violenza becera: un uomo è risultato positivo al Covid ed è stato ricoverato in seguito all’aggravarsi delle sue condizioni.

 

 

Questo soggetto non solo ha rifiutato le cure, ma a un certo punto ha dato di matto aggredendo con ferocia una delle infermiere del reparto Covid che stava tentando di assisterlo: la donna è stata spinta a terra e poi presa a calci in testa. I colleghi l’hanno subito soccorsa, allontanando il pazzo no-vax che gridava “questa è una dittatura sanitaria, non avrete il mio consenso per le cure”. Questa gente andrebbe assecondata nel suo folle desiderio di morte, se non fosse che i tanto bistrattati medici e infermieri hanno l’obbligo morale di salvare la vita a tutti.

 

 

Gli agenti di sicurezza dell’ospedale hanno poi riportato la calma: per il paziente no-vax è scattata la denuncia per aggressione e lesioni, mentre l’infermiera - una 30enne romana che ha preso servizio nel reparto Covid soltanto un mese fa - è ancora in stato di choc e ha anche riportato diverse ferite e contusioni.

 

 

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