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Bollettino 26 febbraio, calano tutti i dati ma non i morti: come si spiegano i decessi

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La situazione epidemiologica continua a migliorare, anche se negli ultimi giorni è passata in secondo piano, dato che l’attenzione è tutta spostata su quanto sta accadendo in Ucraina, dove Vladimir Putin ha dato il via a una vera e propria guerra ordinando l’invasione russa. Il Covid però non è sparito, anche se al momento non rappresenta la più pericolosa delle minacce, grazie all’alto tasso di vaccinazione.

 

 

Il bollettino di oggi, sabato 26 febbraio, rilasciato dal ministero della Salute dà conto di 38.375 contagiati, 74.516 guariti e 210 morti a fronte di 434.077 tamponi analizzati, con il tasso di positività che è stato rilevato all’8,8 per cento (in discesa di 0,5 rispetto a ieri). Per quanto concerne il sistema sanitario, la pressione continua ad abbassarsi e ad essere sempre più gestibile: oggi il saldo dei ricoverati in reparti Covid è -603 (11.103 posti letto attualmente occupati), mentre quello dei ricoverati in terapia intensiva è -36 (763) a fronte di 44 nuovi ingressi.

 

 

Dall’ultimo rapporto dell’Istituto superiore di sanità emerge che in queste settimane si registra un calo dei casi segnalati, delle ospedalizzazioni e dei ricoveri in intensiva, ma sono purtroppo ancora in aumento i decessi. Tra i no-vax il tasso di mortalità è 17 volte più alto rispetto a chi ha avuto la dose booster, con quest’ultima che invece riduce il rischio di malattia grave del 93%.

 

 

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