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Bollettino 30 marzo, dopo contagi e morti Omicron 2 spinge i ricoveri: le cifre che preoccupano

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La situazione epidemiologica dell’Italia continua a rimanere sotto controllo, anche se per la seconda settimana di fila i ricoveri per Covid sono aumentati. Il bollettino di oggi, mercoledì 30 marzo, rilasciato dal ministero della Salute dà conto di 77.621 contagiati, 55.303 guariti e 170 morti a fronte di 524.899 tamponi analizzati, con il tasso di positività che è stato rilevato al 14,8% (-0,3 rispetto a ieri).

 

 

Al momento sono due i dati che non fanno dormire sonni tranquilli: quello dei morti, che continuano a essere stabilmente sopra i 150 (ancora tanti in un Paese con oltre il 90% di vaccinati), e quello degli attualmente positivi, che sono quasi 1,3 milioni. Segno che Omicron e la sua sottovariante stiano circolando con grande intensità: tra l’altro recenti studi dimostrano che chi non è vaccinato non diventa neanche immune a nuove varianti, quindi chi si è infettato con Omicron può reinfettarsi con Omicron 2. I vaccinati invece hanno una protezione maggiore contro tutti i tipi di varianti: possono comunque essere contagiati, ma le possibilità di sviluppare la malattia grave sono basse.

 

 

E infatti, nonostante l’aumento dei ricoveri ordinari, quelli in terapia intensiva continuano a diminuire. Oggi il saldo dei ricoverati in reparti Covid è +131 (9.871 posti letto attualmente occupati), mentre quello dei ricoverati in terapia intensiva è -6 (481) a fronte di 50 nuovi ingressi. Rispetto alla scorsa settimana i ricoveri per Covid sono aumentati dell’8,6%, mentre le terapie intensive segnano -3,4%: è quanto emerge dalla rilevazione della Federazione Aziende Sanitarie e Ospedaliere del 29 marzo.

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