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Green pass abolito? Nicola Porro svela la fregatura: quello che nessuno ammette sul certificato

Green pass

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Finisce oggi lo stato di emergenza in Italia: una decisione che il governo ha preso dopo due anni di pandemia. E sempre da oggi vengono allentante alcune misure anti-Covid. Il Green pass, per esempio, non sarà più necessario per sedersi ai tavolini all’aperto dei locali e sui mezzi di trasporto pubblico locale. Mentre bisognerà avere a portata di mano il super certificato per molte altre attività quotidiane, come palestre, piscine, centri benessere al chiuso, discoteche, cinema, teatri, strutture sanitarie. Basterà il pass base, quello che si ottiene col tampone, per entrare in bar e ristoranti al chiuso, concorsi, stadi e mezzi di trasporto a lunga percorrenza.

 

 

 

La "fregatura", però, sta nel fatto che continua a non esserci alcuna semplificazione. Anzi. Ci sono sempre molte distinzioni ed eccezioni da tenere in considerazione. Per quanto riguarda le mascherine, invece, sono ancora obbligatorie le Ffp2 su treni, aerei, navi, traghetti, funivie, cinema, teatri, palazzetti dello sport, scuolabus, autobus e metro. Per gli over 50, poi, resta l’obbligo vaccinale fino al 15 giugno, ma è sufficiente il pass base sul posto di lavoro. 

 

 

 

Quello cui ha pensato il governo, insomma, è un percorso a tappe che lentamente dovrebbe portarci fuori dall'emergenza. Un percorso che però, come si legge su NicolaPorro.it, "continuerà a rendere l’Italia il Paese sviluppato con più restrizioni ancora per tutto aprile". Dal primo maggio, comunque, potremo definitivamente dire addio al certificato, mentre sulle mascherine al chiuso il governo deciderà nei prossimi giorni.

 

 

 

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