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I cartelloni pro-Zelensky a Milano, "coraggiosi come gli ucraini"? Clamoroso, chi c'è dietro: ora tutto torna

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Chi c'è dietro i cartelloni pubblicitari che a Milano come a Roma inneggiano al "coraggio degli ucraini" e al presidente di guerra Volodymyr Zelensky? "Sii coraggioso come l'Ucraina", recitano gli spot con caratteri che ricordano il cirillico. Gli ideatori della campagna si chiamano Pavel Vrzhesh, Yaroslav Serdyuk e Yegor Petrov. Come ha scritto Selvaggia Lucarelli su Domani, si tratta di tre uomini di età compresa fra i 30 e i 40 anni, tutti ucraini (ma Petrov è nato in Russia) e cresciuti professionalmente alla Leo Burnett, tra le più potenti e prestigiose agenzie pubblicitarie del mondo. 

 

 

 

 

La Lucarelli, sprezzantemente, ha definito il dogma del "coraggio ucraino" un brand, "proprio come il profumo di Chiara Ferragni". D'altronde, il presidente Zelensky ha fatto della sua comunicazione di guerra uno spot perenne, uno slogan adattato agli interlocutori e alla storia del Paese con cui si collegava in video-conferenza, proprio come se stesse parlando a un "pubblico" differente. Trattava cioè il tema della fornitura di armi come fosse questione di marketing, toccando i tasti più emotivi della sua audience.

 

 

 



La società dei tre pubblicitari, la Banda Agency, è stata fondata nel 2011, ricorda il Fatto quotidiano, e oggi ha due sedi, una a Kiev e l'altra a Los Angeles, e "conta 80 dipendenti e una serie di clienti importanti tra cui Uber, Spotify, Puma, Budweiser e Pepsi". E già nel 2018 il governo ucraino aveva affidato alla Banda Agency la propria campagna di comunicazione, che girava intorno all'ottimistico logo Ukraine Now che sulla carta avrebbe dovuto attirare investimenti stranieri nel Paese. All'epoca a comandare non era Zelensky, ma il suo predecessore Petro Poroshenko. "Ora ci citano, ci ammirano, si ispirano a noi e ci dedicano una standing ovation - commentano i diretti interessati sul sito creato per l'occasione -. Non solo politici e governi, ma anche gente comune. Oggi tutta l'umanità sa che il coraggio è essere ucraino".

 

 

 

 

Per i cartelloni (apparsi, oltre che in Italia, anche negli Usa, Regno Unito e Olanda, e che dovrebbero arrivare a un totale di 15 Paesi) frutto di una intesa tra Banda Agency e il primo ministro Shmyhal Denys, il ministero della Cultura e quello della Trasformazione digitale per conto di Zelensky, non è ancora chiaro quanto si sia dovuto sborsare. A Milano, spiega il Fatto, gli spazi sono stati dati in concessione "a prezzi piuttosto bassi (da un minimo di 99 a un massimo di 248 euro), ma chi ottiene la licenza può a sua volta 'affittare' a terzi con relativa maggiorazione di prezzo". Lo schermo più grande, quello di piazza XXV Aprile (18 metri per 5) è gestito dalla Acone Associati e al Fatto risulta che sia stato concesso a Banda Agency "completamente a titolo gratuito".

 

 

 

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