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Bollettino, come cambiano le cifre senza mascherine: "Perché ora è meglio non utilizzarle"

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La situazione epidemiologica dell’Italia continua a rimanere sotto controllo, con i dati relativi ai nuovi casi di Covid e ai decessi che sono ormai stabili. Omicron e le sue sottovarianti stanno ancora circolando con forza in tutto il Paese, come si evince dall’alto numero di attualmente positivi (1.165.124), ma al tempo stesso la barriera eretta dall’alto tasso di vaccinati e guariti sta reggendo e rendendo possibile la convivenza con il virus.

 

 

Il bollettino di oggi, giovedì 5 maggio, rilasciato dal ministero della Salute dà conto di 48.255 contagiati, 70.523 guariti e 138 morti a fronte di 327.178 tamponi analizzati, con il tasso di positività che è stato rilevato al 14,7% (+0,7 rispetto a ieri). Per quanto concerne il sistema sanitario nazionale, la pressione è bassa e ampiamente gestibile. Inoltre negli ultimi giorni è data in ulteriore discesa: oggi il saldo dei ricoverati Covid in reparti ordinari è -230 (9.384 posti letto attualmente occupati), mentre quello dei ricoverati in terapia intensiva è -2 (369) a fronte di 32 nuovi ingressi.

 

 

Nel frattempo continuano le discussioni sulle mascherine, che non sono più obbligatorie in luoghi al chiuso come supermercati e ristoranti ma che vengono ancora largamente utilizzate in queste situazioni. Andrea Crisanti si è espresso con chiarezza a riguardo: “Sulle mascherine il discorso è semplice, le devono usare i fragili e coloro che li accudiscono. A livello di riduzione dei contagi non hanno impatto: se la si mette al supermercato e poi nel resto della giornata non la si indossa l’impatto è zero. A livello di popolazione ora è meglio non proteggersi, paradossalmente più ci proteggiamo e più allunghiamo il tempo da quando abbiamo fatto il vaccino, diventando più vulnerabili”.

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