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Bollette, un "Figliuolo" per l'emergenza: chi può prendersi la poltronissima

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Un super-commissario per gestire l’emergenza energetica, sul modello di quanto fatto durante i tempi più duri del Covid. L’ipotesi è avanzata da Il Giorno, secondo cui si stanno intensificando i contatti tra Mario Draghi e Giorgia Meloni per capire come affrontare nel modo migliore la crisi del gas, soprattutto sul versante russo.

 

 

Nella giornata di sabato primo ottobre in Italia non è arrivato gas da Mosca e sono partite le solite accuse incrociate: per Gazprom è colpa dell’Austria che impedisce al combustibile di arrivare in Italia a causa di un “cambio della normativa sul trasporto”, mentre per l’Eni si tratta più semplicemente dell’ennesima “ritorsione” di Vladimir Putin contro le sezioni. “A quanto risulta - scrive Il Giorno - non ci sarebbe nessun blocco da parte di Vienna”. Fatto sta che il gas non è arrivato: situazione che potrebbe ripetersi nel corso dell’inverno o diventare addirittura definitiva. Per fortuna l’Italia ha lavorato bene e ha fatto sì che la dipendenza dal gas russo scendesse in pochi mesi dal 40 al 10 per cento.

 

 

Resta però l’emergenza, e per questo si fa strada l’idea di un super-commissario “alla Figliuolo”. “Incarico che potrebbe anche essere affidato all'attuale ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani. In alternativa - si legge su Il Giorno - si starebbe studiando l'ipotesi di creare una struttura ‘centralizzata’ a Palazzo Chigi per gestire tutti i progetti, soprattutto quelli targati Pnrr, che dovrebbero accelerare l'indipendenza dal gas russo”.

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