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Cinema italiano sotto choc: "Bel c***o", e mani nelle mutande

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Sono sempre di più le attrici italiane che raccontano di molestie e abusi sul luogo di lavoro da parte di attori, registi e produttori. A raccogliere le denunce è l'associazione Amleta, un collettivo fondato da 28 attrici di teatro, cinema e televisione per sostenere la campagna del Me too in Italia. Una delle prime a raccontare la sua esperienza è stata Fioretta Mari. Dopo di lei altre donne si sono fatte avanti. I loro racconti sono stati riportati da Repubblica.

 

 

 

"Un collega approfittava, in una scena, per toccarmi il sedere. Quando l’ho affrontato ha cercato di farmi passare per pazza visionaria", ha raccontato un'attrice. Un'altra invece: "Alla fine di un provino un regista mi fa: 'Sei brava, e hai un bel cu**'. Ogni notte mi chiamava anche alle 4". Un’altra ancora: "Mi ritrovai sola con il regista, mi fece sedere sulle ginocchia e m’infilò la mano sotto il vestito per afferrarmi il seno". A dire la propria è stata, tra le altre, l'attrice e conduttrice Valentina Melis: "Avevo vent’anni quando andai nell’ufficio del direttore che ne aveva 60. 'Secondo te perché ti rinnovo il contratto?', mi chiese. 'Perché sono brava', risposi. Si alzò, mi prese per le spalle e mi tirò a sé. Lo spinsi, aprii la porta e scappai via in lacrime".

 

 

 

A farsi avanti anche l'attrice Valentina Acca, che ha raccontato: "Un regista al provino mi sfiorò i capelli, il viso, mi mise una mano su una coscia palpandomela, per poi dirmi 'secondo me qui lei si lascia andare, tu lo sai fare?'". Sulla questione si è espressa anche la deputata dem Laura Boldrini, che su Twitter ha scritto: "Costrette a spogliarsi durante i provini. A subire abusi, ricatti e richieste sessuali da produttori, registi, colleghi. Testimonianze di violenze subite dalle attrici in Italia, raccolte dall'associazione Amleta. Sono con loro. Basta allo schifo sessista. #questononènormale".

 

 

 

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