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1° maggio, insulti a Giorgia Meloni e bandiere Nato in fiamme

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La sinistra non si smentisce. Ed ecco che in poco tempo la festa del Lavoro, quella del Primo maggio, si trasforma in fretta in una manifestazione contro la Nato, gli Stati Uniti e l'Unione europea. A Torino, dove sono scesi in piazza anche i centri sociali (in tutti si contano 400/500 persone), ecco che sono apparse le prime dimostrazioni. Sono state, infatti, bruciate bandiere della Nato, degli Stati Uniti e dell’Unione europea. Non solo, perché sempre a Torino i manifestanti hanno mostrato un fantoccio con le sembianze di Giorgia Meloni con il braccio alzato nel saluto fascista, un altro che raffigura Ignazio La Russa con un manganello in pugno e altri ancora con diversi esponenti politici e di governo tra cui Matteo Piantedosi. Quanto basta a scatenare la reazione del centrodestra e non solo. "È offensivo", lo descrive Augusta Montaruli, vicecapogruppo alla Camera di Fratelli d'Italia: "Alcuni cortei più che per il lavoro stanno manifestando contro il governo a prescindere, senza far mancare vergognosi atti estremi da condannare come quelli di Torino. Tra tutti però la dice lunga il fantoccio con cui hanno ritratto il premier". Per lei "ci sono frange della sinistra che evidentemente festeggiano se il lavoro non c'è e contestano quando il Governo è all'opera per continuare a creare le condizioni di maggiore occupazione, mentre arrivano segnali positivi sulla crescita". Mentre da Paolo Damilano (Torino Bellissima) arrivano parole di solidarietà.

La manifestazione, comunque, si è svolta senza altri problemi, con lo spezzone dei centri sociali sempre distante dal grosso del corteo e monitorato dalle forze dell’ordine. Nessuna tensione dunque per il capoluogo piemontese dopo i disordini delle ultime manifestazioni per l’anarchico Alfredo Cospito. Intanto ci pensa Maurizio Landini a infiammare le piazze. Il segretario generale della Cgil, dal palco di Potenza, tuona: "I provvedimenti decisi dal governo non vanno nella direzione da noi richiesta. Noi continueremo a la mobilitazione unitaria e, se non avremo risposte, siamo pronti tutti insieme a continuare la mobilitazione fino a quando non avremo ottenuto i risultati di cui abbiamo bisogno. Per noi la Costituzione non è solo da celebrare per i 75 anni, è il riferimento per cambiare il Paese e fare le riforme. E non permetteremo a nessuno di cambiarla". Da qui la promessa: "Continueremo fino alla vittoria. Non hanno vinto e non vinceranno".

Eppure c'è chi come, Gianni Rosa, senatore di Fratelli d'Italia che ricorda: "Il Primo maggio è la festa dell'Italia intera, non solo dei sindacati". Per questo "sono stato in Piazza Mario Pagano, a Potenza, per festeggiare il Primo Maggio alla manifestazione nazionale organizzata dalla ‘triplice’, come tutti i lavoratori che, oggi, possono non lavorare e in omaggio a chi, oggi, invece lavora".

Qui il filmato delle bandiere bruciate a Torino

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