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Grosseto, 24 ore di sesso: com'è ridotto questo 50enne

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Claudia Osmetti
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Una maratona di sesso, ventiquattro ore no stop, con la moglie, sopra e sotto le lenzuola, pure dopo aver preso delle metanfetamine (anche perché, altrimenti, certi “ritmi” mica li tieni): è finito al pronto soccorso, e subito dopo nel reparto di rianimazione, all’ospedale di Grosseto, in Toscana, un signore 50enne di origini tedesche che in Maremma faceva il turista. Una vacanza: non come le altre, però.

La coppia chiusa in camera, vuoi il fascino delle colline, vuoi che è primavera, quasi estate, vuoi che in ferie serve anche un pizzico di passione. Castel del Piano, una cinquantina di chilometri nell’entroterra. Direzione mar Tirreno: è la distanza che percorre un’ambulanza, la notte di mercoledì scorso, a cavallo con le prime ore di giovedì 11 maggio, a sirene spiegate, verso il punto di primo soccorso grossetano con a bordo quel paziente che è in choc settico. Cioè ha la pressione arteriosa bassissima e sta andando in tachicardia. Di complicanze ce ne sono a bizzeffe. Le sue condizioni sono gravissime. È la moglie, tedesca pure lei, a spiegare ai medici cos’è successo. Poco prima, anzi: un giorno prima.

Lui si è sentito male, dice la donna, ha assunto Mdma (che sta per ecstasy, la sostanza psicoattiva che ha effetti stimolanti non da poco) e l’ha presa in quantità massicce.
Così ha fatto sesso per un giorno di fila. Ventiquattro ore, una dietro all’altra, senza fermarsi mai. Ha cominciato nell’appartamento preso in affitto e ha continuato fuori. Solo che, a un certo punto, è arrivato il crollo. E lei, la moglie, preoccupata, ha chiamato i soccorsi.

In ospedale i dottori lo visitano subito e si accorgono che quel malore gli ha già provocato, come spiega il quotidiano Maremma Oggi, una necrosi parziale del pene e pure dello scroto. Mica sono sciocchezze, mica sono cose irrilevanti. E infatti il tedesco viene ricoverato dritto dritto in rianimazione, dove il personale sanitario gli applica diversi drenaggi e lo monitora attentamente, provando a scongiurare il peggio. Dopo una settimana di cure e terapie, solo adesso, ossia in questi giorni, la sua salute è in via di miglioramento. Una buona notizia. Si è salvato la pelle, quantomeno: anche se quella necrosi, (e questa è la notizia molto meno buona) era già in uno stato avanzato quando è arrivato al pronto soccorso e, probabilmente, non gli permetterà di avere più rapporti sessuali. Ne ora né in futuro. 

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