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Puglia, scontrino da denuncia: niente cibo da casa? Quanto costa un'insalata di mare

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Il Corriere della Sera continua il suo “viaggio” all’interno della costosissima estate in Puglia. I prezzi sono sempre più di élite non solo per l’ingresso negli stabilimenti, ma anche per il cibo. Tra l’altro questi mesi estivi sono caratterizzati da un divieto pesante, valido per un po’ tutti i lidi: non è concesso accedere con il cibo portato da casa, in modo da favorire la ristorazione interna, con conseguenze pesanti per i portafogli dei turisti. 

 

 

“Spesso sono dolori - si legge sul Corsera - con l'insalata di mare che parte da 12 euro ma può raggiungere anche i 20. Intransigenti controllori verificano gli accessi sospetti e, se scorgono la famigliola con la borsa termica, ordinano di lasciare l’intruso alimentare all’ingresso. “Semplicemente non lo possono fare - è la denuncia di Dario Durso, avvocato e attivista del Codacons di Bari - non ne hanno l’autorità. Se per questa stagione ormai è tardi, perché i tempi della burocrazia non ci consentirebbero di intervenire in tempo utile, dall’anno prossimo diffideremo chiunque si azzardi a proibire ai bagnanti di accedere al demanio con il proprio cibo”.

 

 

L’attivista del Codacons ha fatto anche un’analisi dei costi: “Una semplice domenica al mare per una famiglia barese costa intorno ai 250-300 euro. E questo perché non si sono posti limiti ai privati, che ti fanno pagare fino a 25 euro un’insalata e lasciano sempre meno spazio alle spiagge libere, nonostante paghino canoni concessori esigui. Se poi si mettono anche a vietare di portare da mangiare ai bagnanti, davvero si supera ogni limite”.

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