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Reddito di cittadinanza, maxi-truffa a Torino: chiusi due Caf

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Passano gli anni, ma la storia rimane sempre la stessa. Il reddito di cittadinanza si conferma, ancora una volta, una delle più grandi mangiatoie per "furbetti" in Italia. Come riporta Repubblica, gli investigatori nel Nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza di Torino coordinati dalla direzione distrettuale antimafia hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo su 103 carte di pagamento abilitate per la ricezione del sussidio economico.

Le tessere erano a disposizione di due componenti di una organizzazione per il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina: erano intestate a 46 prestanome stranieri e avrebbero permesso ai due indagati di intascare 400mila euro di contributi non dovuti. Al momento del sequestro, disposto dal gip del tribunale di Torino, sui conti erano ancora presenti 100mila euro di fondi del reddito di cittadinanza. I decreti di sequestro eseguiti mercoledì 4 ottobre costituiscono l’ultimo filone dell’operazione Terra promessa, che aveva portato all’esecuzione di sette misure cautelari, tre in carcere e quattro ai domiciliari, nei confronti di tre egiziani, un italiano, un bengalese, un uomo di nazionalità romena accusati di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, truffa aggravata in danno dello Stato, falsità ideologica e sostituzione di persona.

 

 

Nel corso delle perquisizioni nei caf nel dicembre scorso erano state trovate 103 carte di debito. Le tessere erano riconducibili ai due indagati principali: su 61 di queste, intestate a 46 prestanomi, veniva erogato il reddito di cittadinanza. La truffa avrebbe consentito di incassare nel tempo oltre 400mila euro di sussidi non dovuti.

 

 

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