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Ultima Generazione, gli attivisti bloccano la strada a Verona: sollevati di peso

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Un gruppo di attivisti di Ultima Generazione ha bloccato la circolazione questa mattina 23 ottobre a Verona. Gli ambientalisti hanno protestato tra le 8.05 e le 8.15 del mattino, lungo la Circonvallazione Alfredo Oriani. Gli attivisti hanno bloccato la circolazione delle auto, incatenandosi tra di loro a due a due e srotolando uno striscione arancione con la scritta 'Fondo riparazione'. Le forze dell’ordine, arrivate sul posto poco dopo l’inizio del blocco, hanno spostato quasi subito gli attivisti dalla carreggiata e li hanno poi portati in questura per gli accertamenti necessari alle 8:50.

"Il Veneto è la terra in cui sono nata, in cui ho studiato e lavorato e dove vorrei rimanere in futuro; ma è anche la prima regione in Italia per rischio climatico. Oggi, con giornate soleggiate, questo triste primato pare toccarci meno, ma ci siamo già dimenticati delle palle di ghiaccio grosse come arance venute giù dal cielo solo tre mesi fa? Le grandinate e la pioggia passano, ma i danni restano, 1 miliardo e 126 milioni di danni solo in quest’estate. Per questo vogliamo che venga istituito un fondo di riparazione preventivo di 20 miliardi, per ripagare i danni già causati dai disastri climatici e per sentirci almeno un po' più al sicuro per quelli futuri, perché a ora, nella mia regione, non mi sento al sicuro né tutelata", ha tuonato Silvia,

 

 

 

In una nota, il gruppo spiega che "persistono eccessive oscillazioni del clima: dal caldo asfissiante delle ultime settimane si passa in poche ore a doversi confrontare con trombe d’aria, alluvioni e nubifragi. Nulla che gli scienziati non avessero già previsto negli innumerevoli studi riportati all’attenzione internazionale. I cittadini aderenti alla campagna ’Fondo Riparazione' trovano inaccettabile l’atteggiamento del governo italiano, operante in un paese in cui il 94% dei comuni rischia frane e alluvioni".

"Disinteresse per la riduzione delle emissioni climalteranti e mancanza di provvedimenti preventivi e di risarcimento continuano a connotare la linea politica del governo italiano, come dimostrano i tuttora mancanti aiuti prestati alle zone di Marche ed Emilia Romagna, colpite nei mesi scorsi da eventi climatici estremi", prosegue la nota. "Per quanto riguarda la regione Veneto quest’estate un violentissimo nubifragio, preceduto da un lungo periodo di forte siccità, ha messo in ginocchio la produzione del Chianti. L’impatto sul made in Italy e sull’economia italiana è devastante".

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