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Giulia Cecchettin: l'auto è in giro da 72 ore. Dove è stata localizzata

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La fuga di Giulia Cecchettin e Filippo Turetta scomparsi sabato sera a bordo della Fiat Punto nera del 22enne di Torreglia, non potrà proseguire all’infinito. Lo sanno bene i carabinieri che aspettano al varco un pagamento elettronico o un prelievo che possa dare un’indicazione precisa di posizione. Il cerchio dovrebbe chiudersi entro le prossime ore: i ragazzi non dormono in un albergo e non mangiano (a meno che non avessero con loro un discreto capitale in contanti) da almeno tre giorni. A queste condizioni, spiegano i carabinieri, è una corsa che rischia di trasformarsi in una guerra di logoramento, ma le ricerche - con elicottero, cani molecolare e un ingente dispiego di forze dell'ordine - continuano. Anche perché in queste 72 ore la Punto nera è stata immortalata da varie telecamere, quindi i due sono vivi e stanno girando nel Nord Italia. 

 

Alle 23.30 di sabato l'auto è stata infatti ripresa da una videocamera di sorveglianza nella zona industriale di Fossò. L’auto viene poi immortalata dai portali nel Trevigiano, a Maserada sul Piave e a Vazzola. Sale nel Bellunese e alle 9.07 di domenica mattina passa un altro portale a Ospitale di Cadore.Lunedì mattina, il ritrovamento di grandi chiazze di sangue a 500 metri da dove, sabato sera, era stata intercettata l’auto di Turetta. Successivamente vi sono delle segnalazioni sulla Pedemontana friulana: l’elicottero dei carabinieri e quello dei vigili del fuoco hanno cercato in lungo in largo quella Punto ma si trattava di un buco nell’acqua: pare che fosse un’auto identica, ma non quella con a bordo i due 22enni. La Punto ha girato, invece, verso Dobbiaco e San Candido per poi scendere nel cuore del Friuli. Fino, appunto, all’ultima segnalazione di Pordenone di ieri mattina. 

 


"Non c'è nessuna novità sostanziale" ha detto il papà di Giulia Cecchettin all'uscita dalla caserma di Vigonovo, in provincia di Venezia, dove stamattina era stato convocato per una "normale interlocuzione". "C'è solo una priorità in assoluto; trovare i due ragazzi vivi", ha detto un investigatore che partecipa alle ricerche, ininterrotte dei due giovani. "Fino a prova contraria sono vivi". La speranza è che Filippo decida di sua spontanea volontà di fermare l’auto e chiamare la famiglia, mettendo fine a questo giallo assurdo.

 

 

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