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Venezia, gli attivisti tingono l'acqua di verde? Arriva una multa senza precedenti

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Una sanzione pari a 1.250 euro, per un totale di 35mila euro di multe: questa la decisione adottata dalla questura di Venezia nei confronti degli ambientalisti di Extinction Rebellion che sabato 9 dicembre hanno tinto di verde fluorescente le acque del Canal Grande. Oltre alla "punizione" economica, i 28 identificati avrebbero ricevuto anche delle denunce penali per aver sversato in acqua delle sostanze ritenute pericolose; per manifestazione non autorizzata; e infine per interruzione di pubblico servizio, dal momento che dopo il blitz, per quasi un'ora e mezza, le corse dei vaporetti sono state bloccate in tutta l'area di Rialto a scopo precauzionale.

Ma non è tutto: a cinque attivisti, come riporta il Corriere della Sera, è stato rilasciato un foglio di via obbligatorio di 4 anni; mentre ad altri tre un Daspo urbano di 48 ore. Sequestrati anche tutti i materiali usati durante la protesta. Una dura condanna era arrivata, a parole, anche dal sindaco di Venezia Luigi Brugnaro. Che subito dopo il blitz aveva detto: "A causa delle acrobazie di sedicenti eco-attivisti, o meglio eco-vandali, abbiamo dovuto interrompere il pubblico servizio di trasporto e la navigazione in Canal Grande. Ed inoltre attivare controlli ambientali per le acque e di verifica delle colonnine da poco restaurate del ponte di Rialto. Se vuoi rispetto, devi dare rispetto. Venezia è una città fragile, da amare e soprattutto da rispettare. Ora basta. Lo scherzo è bello finché dura poco. Andremo fino in fondo e li denunceremo, sperando che questa volta ci sia una pena effettiva".

 

 

 

Gli attivisti di Extinction Rebellion, dopo le denunce, si sono fatti sentire: "Denunce completamente pretestuose, che non hanno nessun legame con i fatti realmente commessi. Denunce notificate indiscriminatamente a tutte le persone identificate". Secondo quanto da loro riportato, sarebbero state denunciate anche persone che davano volantini. "Il Questore di Venezia, in linea con il sindaco Brugnaro e il ministro delle Infrastrutture Salvini, ha quindi deciso arbitrariamente che alcune persone che hanno semplicemente partecipato ad una manifestazione siano colpevoli di reati gravissimi e per questo debbano essere allontanate dalla città per quattro anni, il massimo possibile, violando il loro diritto costituzionale alla manifestazione del pensiero", ha concluso il movimento ambientalista.

 

 

 

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