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Cpr di Roma, la rivolta degli immigrati: cabine telefoniche come arieti

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Quanto accaduto nel Cpr di Roma di Ponte Galeria è qualcosa di inaudito. Dopo il suicidio di un ospite della struttura è scoppiato un vero e proprio inferno che ha messo a rischio la sicurezza dei militari presenti all'interno della struttura di accoglienza. E ora, nel day after, si fanno i conti con i danni e scattano i primi provvedimenti sugli indagati per la sommossa all'interno del centro. Al momento sono 14 le persone fermate e arrestate dalla polizia. L'accusa è di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Una nota ripercorre minuto per minuto cosa è accaduto nel Cpr: "All’alba, presso il centro in questione è stato registrato il decesso di un ospite, un ragazzo originario della Guinea di 21 anni. Inutile il tempestivo intervento del personale sanitario presente in loco e di quello del 118 immediatamente accorso sul posto.Alle 9.30 circa, gli ospiti del reparto maschile, hanno iniziato a dare fuoco ai materassi ed a lanciare vari oggetti contro il personale delle Forze dell’Ordine intervenuto. Gli incendi sono stati immediatamente spenti dal personale presente e dai vigili del fuoco. L’intervento è riuscito a riportare la calma nel centro consentendo così al personale sanitario di poter intervenire".

Poi il secondo round subito dopo pranzo, il momento in cui è scoppiata la vera rivolta: "Dopo circa un’ora, alcuni ospiti, dopo aver forzato una porta di sicurezza, sono riusciti ad accedere in una zona dove erano parcheggiate le auto della Polizia di Stato ed hanno cercato di incendiarne una. Nel contempo altri ospiti, forzando varie porte, sono riusciti ad accedere in una stanza in uso al personale dell’Arma dei Carabinieri lì in servizio, rubando alcuni effetti personali e danneggiando il locale stesso. Durante le concitate operazioni di Ordine Pubblico, si è reso necessario l’uso di alcuni lacrimogeni; nel contempo, per impedire la fuga di alcuni ospiti si è ricorso ad uno sbarramento con il personale ed i mezzi del Reparto Mobile. Solo poco prima delle ore 22.00, le Forze dell’Ordine sono riuscite ad accedere all’intera struttura, a riportare gli ospiti nei loro settori e sequestrare tutto il materiale usato per aggredire i poliziotti ed i carabinieri".

 

 

Il bilancio di quanto accaduto è grave: 3 le persone ferite tra le Forze dell’Ordine, due carabinieri, a causa di alcuni traumi hanno avuto r 5 e 7 giorni di prognosi, mentre un Caporalmaggiore dell’esercito ha riportato la rottura del tendine di un braccio ed è stato refertato con 30 giorni di prognosi. Ma a colpire ancora di più è il metodo con cui è stato portato l'assalto contro il personale delle forze dell'ordine presente nella struttura: "Risultano abbattuti almeno 2 muri di separazione tra i settori,  per i cui danneggiamenti sono state usate come arieti le cabine telefoniche; sono state distrutte le serrature di altre porte di sicurezza, oscurate e distrutte 8 telecamere di videosorveglianza, devastata la stanza in uso ai carabinieri, distrutta e parzialmente incendiata un’auto della Polizia di Stato, oltre ad altri  mobili e materassi", conclude la nota. 

 

 

 

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