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Dolomiti, le casette trasparenti sulla cima: l'ultima frontiera del turismo di lusso

Alessandro Dell'Orto
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Click, pigi il bottone del telecomando e la casetta in vetro gira su se stessa finché davanti a te non appare la regina Marmolada per un vero aperitivo da sballo, altro che il solito prosecco tra lo smog della città. Poi nuovo click, nuova giravolta - zzzztttttt - e la cena (rigorosamente a base di prodotti locali) è servita con vista sul maestoso Tofane, ma solo dopo- click- aver ammirato l’enrosadira, cioè quel meraviglioso fenomeno ottico per cui la maggior parte delle cime delle Dolomiti assume un colore rossastro, che passa gradatamente al viola, durante il tramonto. Infine, la buonanotte. Tutte le luci si spengono e a illuminare i sogni, per chi riesce a dormire malgrado l’emozione (e la serata romantica...), ci pensa la via lattea attraverso il soffitto in vetro che ti consente di ammirare la cascata di stelle, ma al caldo.
Benvenuti nelle Starlight Room, piccole suite di legno e vetro a 2300 metri di altitudine sopra il Rifugio Col Gallina sul Passo Falzarego, a 15 km da Cortina d’Ampezzo. Qui è nato e cresce - anche se per ora è momentaneamente in pausa in attesa della modifica di una norma regionale- un nuovo turismo di lusso che attira ricchi stranieri, coppie italiane, vip, amanti della montagna. E, ovviamente, romanticoni in cerca di una notte da ricordare.

IL PRIMO ESPERIMENTO
«L’idea mi è venuta nel 2017. Sono sceso da due amici artigiani di Cortina - racconta Raniero Capigotto, 56 anni e proprietario del Rifugio Col Gallina dal 1995-, gli ho portato una di quelle reti da letto da una piazza e mezza, con lo schienale regolabile, una stufetta da camper, dei vetri e li ho sfidati: “Riuscite a costruire qualcosa tipo un acquario?”. Detto, fatto e ne è uscita una casetta da 3 metri per 1.5. A quel punto abbiamo usato due guard rail abbandonati come sci e l’abbiamo trascinata fino a 2300 metri, aggiungendogli poi due batterie per la luce e la musica. L’esperimento a quel punto era pronto e ci siamo detti: “Vediamo se alla gente piace”. È stato un successo». Prenotazioni, recensioni positive («Un coppia è tornata a distanza di un anno e la moglie, sotto le stelle, ha mostrato la foto dell’ecografia al marito, annunciandogli proprio lì che aspettavano una figlia. Che poi hanno chiamato Bianca, come la neve»), liste di attese e la prima Starlight Room (ovviamente brevettata) presto è stata replicata. «La seconda l’ho realizzata con l’aiuto di René De Silvestro, sciatore paralimpico, e Davide Giozet, segretario dell’associazione ASSI (Associazione Sociale Sportiva Invalidi): ho voluto farla senza barriere architettoniche e accessibile anche ai disabili. Mi sono detto: “Chi è in carrozzina vede sempre il mondo dal basso, io invece voglio portarlo lassù per farglielo vedere dall’alto”. Questa nuova suite, costruita a inizio 2021, è di 15 metri quadrati, ha anche il bagno e con un telecomando può ruotare su se stessa di 360 gradi in otto minuti». Una notte tra le stelle sulle Dolomiti costa 700 euro ed è tutto compreso: trasporto, cena, pernottamento e colazione.

 


ECOSOSTENIBILE
Il boom, però, un anno e mezzo fa è diventato un boomerang: i permessi sono scaduti e Raniero Capigotto ha dovuto togliere le casette. «Per fortuna Zaia ha capito il senso di questo nuovo tipo di turismo ecologico Made in Veneto e così la Regione ha proposto di modificare la legge che impedisce nuove edificazioni sopra il 1.600 metri con deroghe soltanto per malghe, rifugi e bivacchi alpini». Il prossimo 20 febbraio ci sarà l’incontro decisivo che potrebbe concedere, agli 86 comuni sopra i 1.600 metri del Veneto, la possibilità di realizzare due strutture a testa. «Tra invidiosi e ambientalisti sono scoppiate mille polemiche- spiega Capigotto - Io vorrei solo che si capisse che queste Starlight Room sono costruite nel rispetto dei principi ecosostenibili e si possono mettere e togliere dove si vuole, senza intaccare la natura. Sarebbe un peccato che un’idea veneta si realizzasse altrove...».

 

 

 

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