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Pisa, 15 poliziotti indagati dai carabinieri: "Nessuno sconto"

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Non si faranno sconti a nessuno: chi ha sbagliato pagherà. La Procura di Pisa, dopo aver ricevuto un'informativa dalla Questura con i nomi degli agenti protagonisti delle manganellate sugli studenti durante il corteo non autorizzato a favore della Palestina, le loro disposizioni e i video della Scientifica, ha aperto un'inchiesta che riguarderà non solo i poliziotti, ma tutta la catena di comando. Su questa stessa linea si muoveranno anche gli accertamenti richiesti dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi al capo della polizia Vittorio Pisani per capire dove e perché ci siano state falle nella prevenzione dell'evento, sia pure non preavvisato.I pm pisani, riporta il Corriere della Sera, guidati dal procuratore Giovanni Porpora, hanno aperto un fascicolo, al momento, senza ipotesi di reato

Gli studenti denunciano di aver sentito bene l'ordine: "Caricate", poi è partita la prima raffica di botte. Poco dopo la seconda con i poliziotti che non si fermavano dopo averli respinti e li inseguivano nel vicolo per continuare a manganellarli. E così nell'informativa che la Questura di Pisa ha inviato ai magistrati ci sono i nomi di una quindicina di poliziotti, compreso il capo squadra e uno dei responsabili dell’ordine pubblico incaricato della sorveglianza della piazza; ma anche le ordinanze del questore Sebastiano Salvo con le disposizioni e i piani di sicurezza per le manifestazioni in programma quel giorno, gli ordini di servizio con le specifiche sulle unità e gli agenti impiegati, oltre alle immagini girate dalla polizia scientifica sul corteo improvvisato dagli studenti. Prima, durante e dopo la carica della squadra accusata di aver picchiato i ragazzi.

 

 

 


Gli accertamenti, per competenza in questi casi per non far indagare i colleghi dei poliziotti coinvolti, sono stati assegnati ai carabinieri che hanno già cominciato a raccogliere elementi sul ferimento di tredici ragazzi, dieci dei quali minorenni, mentre i genitori di questi ultimi valutano la possibilità di unirsi per presentare un’unica denuncia. 

 

 

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