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Roma, chiusa l'ambasciata israeliana: "Timori per la rappresaglia iraniana"

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Sarebbe stata chiusa l'ambasciata israeliana Roma: lo avrebbero deciso le autorità di Tel Aviv nel timore di una rappresaglia in seguito all'attacco al consolato iraniano a Damasco. Attacco non rivendicato ufficialmente dallo Stato ebraico, nel quale è stato ucciso il principale generale dei pasdaran nel Levante, Mohammad Reza Zahedi. Secondo i media israeliani, sono "circa 30" le ambasciate israeliane chiuse oggi in tutto il mondo.

Contattate da Agenzia Nova, però, fonti diplomatiche israeliane non hanno né confermato né smentito la notizia della chiusura della sede diplomatica d'Israele, situata in via Michele Mercati, vicino a Villa Borghese, a Roma. La misura precauzionale arriverebbe nel cosiddetto Quds Day, la Giornata internazionale di Gerusalemme, ricorrenza legata al sostegno alla Palestina e all'opposizione a Israele, che viene osservata nell'ultimo venerdì del ramadan, il mese sacro per l'Islam, e che si è tenuta per la prima volta in Iran nel 1979, in seguito alla rivoluzione islamica. La ricorrenza, tra l'altro, quest'anno coincide con il 182esimo giorno di guerra tra Israele e Hamas a Gaza. 

 

 

 

Intanto a Teheran migliaia di persone hanno partecipato ai funerali dei sette membri delle Guardie della rivoluzione uccisi nel raid a Damasco. "Morte a Israele", "Morte all'America", hanno urlato i presenti. Tra loro anche il segretario generale della Jihad islamica palestinese, Ziad Al-Nakhlah, come riportato da Mehr. Ieri sera, invece, la Guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei, aveva omaggiato i pasdaran uccisi nel raid di Damasco, in una cerimonia a Teheran, a cui hanno partecipato anche le famiglie delle vittime. 

 

 

 

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