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Reality per chef, tanti soldi e hotel di lusso? Ma era una truffa: chi è stato fregato

Simona Pletto
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Galeotta fu la "chef mania", l’ormai irrefrenabile desiderio di diventare qualcuno tra pentole e fornelli grazie alla trasmissione di turno, magari grazie ai voti positivi di chef superstellati del calibro di Barbieri o Cracco. Nessun aspirante cuoco può resistere, anche a costo di sborsar quattrini in cambio di un posto nella ristorazione gourmet. Lo sanno bene gli organizzatori di One million restaurant, questo il nome del programma televisivo annunciato come “un grande talent di cucina a Roma e Milano”. Un reality sulle orme di “Master chef o Chef per un giorno, risultato essere invece una gigantesca truffa.

REGISTI DELL’INGANNO - Secondo quanto dichiarato dagli organizzatori, in gara c’erano sedici squadre da otto concorrenti ciascuna (in tutto quindi 128 aspiranti chef a selezione), che si sarebbero dovuti affrontare in gare di diverso stile. Il talent show reso davvero “appetibile”, da veri registi dell’inganno, prometteva un milione di euro da assegnare al fortunato vincitore, che in questo modo avrebbe potuto aprire un proprio locale in qualsiasi angolo del mondo.

 

 

Dalle finte selezioni in alberghi di lusso di Roma e Milano, agli spot pubblicitari sparati nei diversi canali social per richiamare partecipanti da tutta Italia: tutto è stato studiato ad hoc per spillare denaro alle decine di aspiranti chef accorsi ai casting pieni di entusiasmo. Peccato però che per diventare le novelle star dei fornelli e mettersi in mostra al cooking talent show, dopo aver superato le difficili selezioni nelle due città, ciascuno ha dovuto versare una cauzione di mille euro.

A Roma l’appuntamento era all’Eur, all’Hotel BV Oly. Tantissime le persone coinvolte, pronte ad essere giudicate dalla giuria, fra cui anche un noto chef stellato, risultato estraneo alle indagini. «Nel giro di 30 giorni questi soldi verranno restituiti. Ci servono per far fronte agli alti costi di produzione», così era stato promesso. A far calare il sipario sulla truffa stellata è stata una signora di mezza età, da poco diventata sommelier, che ha tentato di riprendersi la sua cauzione.

Ma dall’indirizzo mail al sito web, lo stesso che ancora pubblicizza il grande progetto One million restaurant, nessuna risposta. La donna, che riponeva le speranze nel programma per aprirsi alla ristorazione, si era detta prima di partire per Roma: «Mal che vada sarà un’esperienza». Mai avrebbe pensato di perdere una cifra così ingente. Prima ha inoltrato la domanda di partecipazione via web, nel 2019, in primavera.

Poi la risposta e l’invito a partecipare alle selezioni all’Hotel Oly il 25 giugno dello stesso anno. Con lei, come detto, tantissime altre persone, tutte determinate ad entrare nella trasmissione come partecipante. Una volta nell’albergo, alla presenza dei giudici, anche i più scettici si erano lasciati convincere della validità del progetto. Che, invece, non esisteva.

IL RACCONTO - La sommelier, vestita elegante per l’occasione, era arrivata all’hotel pronta a dare battaglia per superare il casting. «C’era un numero sproporzionato di persone», ha detto a processo. La donna aveva superato la prova. «Selezione superata, ma per assicurarsi il posto in trasmissione servono anche mille euro di cauzione», le avevano detto. «Volevo partecipare - ha spiegato al giudice Chiara Bocola-, così ho pagato. Mi avevano assicurato che mi avrebbero restituito i soldi in 30 giorni». Non è avvenuto niente di tutto questo. Vedendo che i mille euro non tornavano, ha provato a contattare il responsabile delle selezioni, Giandomenico V. Al telefono e per mail: sempre staccato il primo, senza risposta le altre.

 

 

Accortasi della truffa, si è rivolta a un avvocato. Il responsabile delle selezioni è finito a processo. E lo scorso 22 marzo è stato condannato in primo grado per truffa a nove mesi di carcere.

Ancora oggi il progetto One million restaurant, organizzato da una fantomatica società di produzione (Srl), continua a essere pubblicizzato. «Le squadre, puntata dopo puntata - spiegano sul sito, - dovranno affrontare delle prove che prevedono l’eliminazione diretta di una squadra alla volta per puntata, fino ad arrivare alla finale, nella quale le due squadre rimaste, si contenderanno il ricco premio finale, ovvero un ristorante da 1 milione di euro». In fondo, scritto in piccolo, si legge: «Il casting è scaduto».

Anche sui social si pubblicizza ancora l’iniziativa. Sulla scia dei noti programmi televisivi dedicati alla ristorazione che tanto fanno audience, si promuove il reality attraverso attori-chef che ammiccano alla telecamera in perfetta tenuta professionale. Anche se il giudice ha fatto “sfumare” in parte l’affare, l’imbroglio da centinaia di migliaia di euro, ormai è stato servito.
 

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