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Napoli, Cristina morta in kayak: la beffa, indagato l'avvocato Guido Furgiuele

Cristina Frazzica

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Tre imbarcazioni sotto sequestro, un avvocato penalista nonché primo soccorritore indagato perché sospettato di essere il responsabile della morte di Cristina Frazzina, di 31 anni, originaria di Taurianova e residente a Voghera, ma da qualche mese a Napoli dove frequentava la PharmaTech Academy della Università Federico II, travolta e uccisa durante un’escursione in kayak.

Nel pomeriggio di ieri 11 giugno è arrivata la prima svolta nelle indagini. Tre barche - tra le quali un cabinato di 18 metri - sono state individuate come possibili coinvolte nel tragico incidente in mare avvenuto nel pomeriggio di domenica a largo di Posillipo, non lontano da Villa Rosebery, la residenza napoletana del presidente della Repubblica.

Il primo a essere ascoltato è stato proprio un professionista napoletano, primo soccorritore dell'uomo di 33 anni che era in compagnia di Cristina Frazzica. Si tratta di Guido Furgiuele, di 50 anni, di Napoli, che avrebbe dichiarato di non essersi accorto di nulla e di essere intervenuto perché si era reso conto che in mare c’era qualcuno che aveva bisogno di aiuto. Al momento il suo è il primo nome iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Napoli per il reato di omicidio colposo.

 La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e omissione di soccorso. Ora è stato inserito il suo nome ma viste le sue dichiarazioni e la testimonianza del giovane rimasto illeso bisogna vedere se sarà contestata anche l'omissione di soccorso.

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