Due mesi dopo il delitto di Chiara Poggi, quando ancora la scena del crimine era sotto sequestro e la famiglia si era momentaneamente trasferita altrove, qualcuno entrò nella villetta rimasta disabitata. Un furto, mai chiarito fino in fondo, che oggi torna sotto i riflettori con un retrogusto sinistro, in una vicenda già carica di zone d’ombra.
La casa si trova al civico 101 di via Sassi, in una tranquilla zona residenziale di Gropello Cairoli, piccolo comune in provincia di Pavia. È l’abitazione che apparteneva alla nonna materna di Chiara, Mariuccia Galli, trasferita da tempo in una struttura per anziani. Da lì, dopo l’omicidio del 13 agosto 2007, i Poggi avevano trovato rifugio, costretti ad abbandonare la propria villetta di via Pascoli, sigillata dagli inquirenti.
Il 6 ottobre 2007, però, accade qualcosa di strano: come ricorda Il Tempo, qualcuno si introduce nella casa della nonna. Un furto silenzioso, privo di clamore mediatico, che passa quasi inosservato anche agli occhi degli investigatori. Eppure la vicenda era già emersa nei primi giorni successivi al delitto, quando alcuni vicini raccontarono di strani movimenti proprio nella villetta, la notte prima dell’omicidio.
Pier Luigi Mazzini, Vincenzo Gazzaniga e Massimiliano Ferrari, residenti nei pressi della casa, riferirono dettagli che oggi suonano inquietanti. È Gazzaniga a parlare per primo: la sera del 12 agosto, intorno alle 22.10, nota delle luci accese al piano superiore della villetta, dove da tempo nessuno abitava. Davanti alla cancellata – racconta ai carabinieri – è parcheggiata un’auto. Non riesce a identificarla, ma è certo che non fosse lì per caso.
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Un nuovo nome - misterioso e mai apparso finora nelle indagini - scuote il caso di Garlasco. È quello di un uomo ...Anche Mazzini conferma il dettaglio: un’auto chiara, piccola, ferma davanti all’ingresso dalle 21:30 fino a notte inoltrata, forse le 2. Non ricorda con esattezza se fosse l’11 o il 12 agosto, ma la sensazione è netta. Le luci erano accese. Ferrari, il terzo vicino ascoltato, aggiunge un altro tassello: dalla tapparella abbassata della finestra laterale filtra chiaramente una luce interna. In quella casa, che avrebbe dovuto essere vuota, qualcuno si aggirava. E non era Chiara, che aveva con sé le chiavi ma che, il giorno dopo, sarebbe stata ritrovata senza vita nella sua abitazione di Garlasco.
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Un nome, un volto del passato, e un improvviso malore. È bastato questo lunedì scorso per far vacillare l&...All’epoca, questi racconti finirono sepolti sotto il peso dell’inchiesta che puntava dritta su Alberto Stasi, il fidanzato della vittima. I verbali vennero raccolti tra il 21 e il 23 agosto, ma rimasero sullo sfondo, dimenticati tra migliaia di pagine. Solo oggi, con l’emergere di nuove piste – come quella che coinvolge Andrea Sempio, amico di Chiara – quei dettagli tornano a galla. Inquietano, perché lasciano aperto un interrogativo: chi si trovava nella villetta di Gropello Cairoli la notte prima dell’omicidio? E chi è tornato lì, due mesi dopo, per rovistare tra le stanze?