Parolin, il grande sconfitto: le voci sulla "bocciatura"

giovedì 8 maggio 2025
Parolin, il grande sconfitto: le voci sulla "bocciatura"

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Si entra Papa e si esce cardinale. E a Schiavon, in provincia di Vicenza lo sanno benissimo adesso. Il Conclave iniziato il 7 maggio, ha visto il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, come il grande favorito per succedere a Papa Francesco. Considerato un diplomatico abile e figura di continuità con il pontificato bergogliano, Parolin era in pole position secondo vaticanisti e bookmaker, forte del suo ruolo di vertice e delle sue aperture verso l’Asia, in particolare la Cina. Presiedendo il Conclave, ha incarnato l’immagine di un leader naturale, capace di unire progressisti e conservatori. Tuttavia, la fumata nera dopo i primi scrutini ha rivelato un quadro più complesso.

Nonostante il sostegno iniziale, con indiscrezioni che gli attribuivano circa 50 voti, Parolin non è riuscito a raggiungere il quorum di 89. Le sue chance sono svanite rapidamente, come previsto dagli esperti: in un Conclave, i favoriti devono vincere nei primi scrutini o rischiano di essere superati da outsider. Oppure, come nel caso di Papa Prevost, Leone XIV, da un altro favorito. Alcuni attribuiscono il suo insuccesso a critiche sul suo stile percepito come “freddo” durante le messe pre-Conclave e a resistenze per l’accordo con la Cina, giudicato da alcuni un segno di debolezza.

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