Diciamo la verità: per come vanno spesso le cose nei tribunali, in molti si aspettavano un giudice di sinistra solerte ad indagare i carabinieri che, domenica scorsa, per fermare Zakaria Azmami, un marocchino esagitato che se ne è andato in giro per le strade del centro di Bologna ad accoltellare chi gli capitava sotto tiro seminando panico, avevano utilizzato il taser. E, magari, si aspettavano anche di veder rimettere in libertà quel 27enne irregolare, violento e pregiudicato, imbottito talmente tanto di cocaina da essere ancora ricoverato in Rianimazione all’ospedale Sant’Orsola. Invece questa volta, nella rossa città Felsinea, il buon senso di un gip ha avuto la meglio sul coro di polemiche scatenate contro l’uso della pistola elettrica da parte degli uomini dell’Arma.
«Il taser non va demonizzato. Serve per reprimere comportamenti insensati, violenti e pericolosi come quelli di Zakaria Azmami». Ha scritto nell’ordinanza di convalida del fermo il gip Sandro Pecorella, dopo aver sottolineato che quella sera Zakaria era in preda ad «un delirio religioso, aggravato dall’eccesso di sostanze». I carabinieri non erano riusciti a fermarlo neppure dopo una trentina di energizzazioni col taser. Il gip si chiede dunque «perché l’operatore deve essere esposto a un pericolo maggiore per sé se può agire con relativa sicurezza utilizzando un mezzo che è poco pericoloso per chi lo subisce legittimamente come è il taser?».
Bologna, il marocchino accoltella i passanti? Il Pd insorge: "No al taser"
Siamo alla follia. A Bologna, in via Matteotti, un 28enne marocchino ha accoltellato un passante ferendolo alla schiena ...Nella circostanza specifica, per il giudice: «I carabinieri avrebbero dovuto scegliere se cercare di bloccare a mani nude l’uomo, usare lo sfollagente, il taser o arrivare a usare la pistola. Ma avvicinarsi al 27enne era pericoloso: l’uomo era armato e fuori di sé. I militari hanno dunque scelto la pistola elettrica». Tutto questo, dunque, in barba alle polemiche sollevate sulla pagina social della “Bolognina antifascista” che subito dopo aveva condannato quanto accaduto domenica pubblicando anche il video dove si vede un carabiniere scaricare un taser sul marocchino a terra. «È un soggetto pericoloso, incapace di contenersi», ha ricostruito il giudice Pecorella da video e testimonianze acquisite agli atti di quella serata di follia. Poi nell’ordinanza sottolinea: «È un energumeno, mosso da una pulsione d’odio indiscriminato. Un uomo pericoloso socialmente, con diversi e gravi precedenti, anche per violenza sessuale, e che domenica aveva una concentrazione di cocaina nelle urine superiore a mille microgrammi per litro». Per il marocchino, che presto lascerà il Sant’Orsola per il carcere della Dozza, la difesa ha chiesto una perizia psichiatrica.